Paese che vai, tassa sulla carne che trovi. Uno scenario non ancora reale ma estremamente possibile, poiché proprio in questi giorni l’Onu ha commissionato uno studio all’International Resource Panel per valutare l’impatto del consumo di carne a livello globale. I ricercatori hanno prodotto un rapporto in cui spiegano che nei prossimi 10 anni il consumo di carne di pollo aumenterà del +20% e quello della carne bovina del +14%. Una crescita che secondo gli esperti avrebbe conseguenze tragiche, poiché gli allevamenti intensivi di ovini, bovini e suini causano un enorme danno ambientale. Come rimediare? Facendo lievitare il costo della carne e costringendo la popolazione a consumarne sempre meno. “Le conseguenze negative per l’ambiente e la salute devono essere incorporate nei prezzi dei prodotti alimentari” ha dichiarato Maarten Hajer capo degli scienziati dell’Onu. (Ma siamo sicuri non c’entrino proprio le multinazionali dei cibi sostenibili? n.d.r) (Libero) @ Buone notizie per la birra. Il Senato nei giorni scorsi ha approvato il Collegato agricoltura, grazie a cui d’ora in poi i piccoli birrifici indipendenti portanno usare la denominazione di vendita “birra artigianale”, cosa vietata in precedenza perché non prevista dalla legge sulla produzione e la vendita della bionda. Il merito della norma si deve a Giuseppe Collesi, presidente della Fabbrica della Birra di Tenute Collesi, che nel mese di gennaio contribuì a stendere e depostiare la proposta per modificare i criteri di regolamentazione dei birrifici artigianali. (Libero) @ Anche l’Italia fa goal nella battaglia sull’origine in etichetta. Dopo il via libera dato dall’UE alla Francia per indicare sulle etichette l’origine del latte e dei prodotti che lo contengono, anche l’Italia tira un sospiro di sollievo poiché a Bruxelles ha già depositato un decreto per l’indicazione in etichetta sia del latte puro, sia di quello utilizzato come ingrediente nella preparazione dei prodotti. La decisione della Commissione europea arriverà nei prossimi mesi. (La Stampa) @ Pomodori nigeriani minacciati dalla “tignola”. Conosciuta anche come “Tuta assoluta”, è un insetto che dal 2015 mette in ginocchio la raccolta di pomodori della Nigeria, il maggior Paese produttore dell’Africa. Una situazione che potrebbe spingere molti coltivatori ad eliminare il pomodoro dai propri campi, dal momento che i pesticidi, oltre a costare parecchio, possono diventare rapidamente inefficaci. In Europa l’allarme è stato contenuto, ma per farlo anche in Africa occorrerebbe che gli agircoltori dei 15 Paesi in cui la “tuta” si sta diffondendo venissero istruiti al più presto sull’uso dell’antidoto. (Sette) @ Dalla minaccia della “Tignola” al pericolo delle zuppe fai-da-te. L’appello arriva dall’Istituto zooprofilattico di Torino, dopo un caso di intossicazione dovuto all’assunzione di un’erba spontanea velenosissima, la Belladonna, da parte di una signora di Ivrea. “Il riconoscimento delle specie botaniche è più difficile di quello che sembra - ha spiegato la direttrice dell’Istituto Maria Caramelli - su 4mila erbe spontanee che ci sono in cucina 100 sono tossiche”. (La Repubblica ed. Torino)