La nuova etichetta: luci e ombre

09.12.2014

Dal 14 dicembre entra in vigore il nuovo regime di etichettatura con una serie di rigide norme che riguardano anche presentazione e pubblicità degli alimenti con relative sanzioni che spaziano tra i 600 e i 18mila euro. Tra le novità più interessanti sono previste etichette più leggibili con gli allergeni in evidenza. Nella lista degli ingredienti dovrà essere evidenziata anche la tipologia di grasso utilizzata (non più “grassi vegetali”), la data di scadenza dovrà essere ripetuta su ogni monoporzione e sarà obbligatorio indicare la provenienza delle carni. A tutti i prodotti sarà imposto l’obbligo di indicare l’origine della materia prima (la norma è per ora inattiva perché non sono specificate le modalità). E’ necessario indicare la data di congelamento e ci sarà una maggiore attenzione all’aspetto e alle etichette dei cibi che non dovranno alludere a qualità che non possiedono. Non mancano però le criticità, come sottolinea su Avvenire l’esperto di diritto alimentare Dario Dongo: sparisce l’obbligo di indicare lo stabilimento di produzione, mentre crea preoccupazione la possibilità di introdurre una etichettatura sintetica simile al già contestato “semaforo” inglese. @ La burocrazia europea - scrive Libero di sabato riprendendo un saggio dell’economista Davide Gaeta - frenano le imprese vitivinicole italiane e costano il 20% del giro d’affari. “Per mandare un cartone di vino in Germania - scrive Gaeta - un’azienda compila 30 moduli”. @ Con il calo della produzione di olio di oliva - denuncia la Coldiretti - c’è il rischio di un intensificarsi delle truffe in un settore che vale 2 miliardi di euro. A scriverlo su Avvenire è Andrea Zaghi. @ Attenzione all’etichetta di agricoltura biologica che in certi casi non serve a garantire dagli abusi. E ora Bruxelles sta pensando di scendere in campo con nuove etichette. (La Stampa)

X

Cookie Policy

This page uses third-party cookies to offer personalized content