Divertirsi in cucina con i bambini può essere un modo educativo per trascorrere le lunghe ore di queste giornate. Anche se non è assicurato che i risultati finali siano proprio da grandi chef, c'è una preparazione che garantisce divertimento e sollazzo con la spesa minima di un po' di acqua e farina: gli impasti di pane e pizza.
Sporcarsi le mani di farina bagnata e appiccicosa e rimanere liberamente a manipolare qualcosa che prende forma e muta continuamente a contatto con le nostre dita può essere affascinante per un bambino.
Quando mio figlio di 8 anni ha iniziato a chiedermi insistentemente: - Impastiamo qualcosa oggi, mamma? - ho pensato che il gioco dell'impasto iniziato per caso, poteva diventare un appuntamento quotidiano finalizzato alla creazione e ai rinfreschi della pasta madre, una proposta con risvolti stimolanti: - Facciamo la pizza con questa pasta stasera, mamma? -
- No, ci facciamo il lievito, o meglio una pasta che serve a fare lievitare le altre paste. -
- Come fa? -
- Lo fa perché ci lavorano dentro i batteri, che sono degli animali piccolissimi che mangiano la farina e la trasformano. Noi in questa pasta facciamo un allevamento di batteri. -
L'argomento dei batteri invisibili è sempre sorprendente per i bambini.
- Ma come alleviamo batteri?! Ma i batteri non sono quelli che portano le malattie come il virus del telegiornale? -
- I virus sono un'altra cosa, però i batteri sono di tanti tipi. Ci sono quelli buoni e quelli cattivi. Quelli buoni sono nostri amici, fanno lo yogurt, il vino, la pasta lievitata e moltissimi abitano nel nostro intestino e ci aiutano a stare in salute. Noi in questa pasta facciamo un allevamento di batteri buoni. -
- Come facciamo? -
- Convinciamo i batteri buoni a venire ad abitare qui. Gli prepariamo un posto che gli piace, pulito, tranquillo e ogni giorno gli diamo da mangiare e da bere quello che preferiscono: acqua e farina. Così verranno ad abitare qui in tantissimi e faranno tanti figli, come intere città. -
Una storia più o meno improvvisata come questa (con tutte le imprecisioni scientifiche del caso) ha dato vita a un'attesa quasi magica… Per cui qualche ora dopo arrivava subito la fatidica domanda: - Sono arrivati i batteri? A me questa pasta sembra uguale a prima. -
La mia risposta è stata sempre un po' incerta e fideistica: - Sì, ma i batteri sono piccolissimi non li puoi vedere senza un microscopio. Adesso sono pochi, ma quando saranno veramente tanti capiremo che ci sono. Osserva bene la pasta nei prossimi giorni: vedrai che cambierà, si gonfierà e capiremo che sono tanti e stanno lavorando. -
Una risposta azzeccata in fondo, perché dopo qualche qualche giorno di rinfreschi i batteri danno comunque segno di vita, anche se magari non è quello sperato.
E in fondo a questa storia, impariamo da due video realizzati per noi da Giusi Sicura dell’azienda agricola Contrada di Ferla (Siracusa).
Coltivano 10 ettari e presto inizierà la commercializzazione dei loro prodotti, di cui sicuramente vi diremo sul Golosario. Ma intanto Giusi cura il lievito madre di 100 anni che le ha consegnato la bisnonna e in questi video ci mostra come fare per realizzare dal nulla un lievito madre, di cui c’è carenza proprio in questi giorni. Il processo deve tuttavia avere un ingrediente segreto che è la pazienza, giacché la lavorazione iniziale che vedete qui si chiude in 12 giorni. Buona visione!