La rivincita del grechetto

“Ho scelto queste colline per la pace che mi trasmettevano quando ero qui”. Così Leonardo Baccarelli spiega il perché di una scelta che, quindici anni fa, lo ha visto acquistare e poi trasformare in uno splendido relais una tenuta sui colli di Todi.

02.12.2015

Siamo in Umbria, nell’azienda agricola Roccafiore (Località Chioano • tel. 075 894 2416), tra le colline che hanno visto nascere la poesia religiosa del Duecento. E’ il cuore della spiritualità, italiana ed europea. La struttura è stata progettata per integrarsi al meglio in un paesaggio che è già un monumento. La filosofia possibile è quella del rispetto, del minor intervento possibile. Anche in agricoltura. Difatti le vigne Roccafiore sono coltivate con metodi biologici, secondo i dettami della ecosostenibilità, dal fotovoltaico per produrre energia fino all’utilizzo di bottiglie alleggerite e all’adozione di biocarburanti per i mezzi agricoli.

Gli impianti sono nuovi, i vitigni guardano alla storia di questo territorio, primo fra tutti il grechetto di Todi, che nelle mani dell’enologo altoatesino, Hartmann Donà, riesce a esprimersi in maniera del tutto inaspettata. E’ già molto piacevole il Bianco "Fiordaliso" 2014 da uve grechetto di Todi e trebbiano spoletino. E’ un vino che matura in acciaio, si beve entro l’anno (da qui, probabilmente, la scelta del tappo a vite) e unisce una freschezza dei profumi a una finezza non scontata. Prodotto principe della cantina, che ci farebbe nuovamente confermare il Top Hundred assegnato, l’Umbria Grechetto “Fiorfiore” annata 2013. Ottenuto da uve grechetto di Todi in purezza, vinificato in acciaio e maturato un anno in botti grandi di rovere di Slavonia, ha un colore giallo paglierino tendente all’oro. Al naso si fa complesso con profumi di mela golden, ma anche miele d’acacia, anice stellato e una leggera nota di pietra focaia. Ma è in bocca dove esce tutta la stoffa di questo grande vino, lungo, persistente, con una marcata mineralità.

Tra i rossi la stessa filosofia di valorizzazione degli autoctoni è stata applicata in maniera diversa anche all’Umbria rosso Prova d’Autore 2012 e all’Umbria Sangiovese Roccafiore 2012. Il primo è composto da sagrantino, montepulciano e sangiovese quasi in egual misura. Due anni in barrique di primo o secondo passaggio e sei mesi di riposo in bottiglia, per un vino dalle spalle larghe e dal sorso possente. Di colore intenso, concentrato, al naso ha effluvi di frutta matura, la nota di vaniglia e una speziatura leggera. In bocca colpisce per la freschezza, inaspettata, il tannino morbido e la lunga persistenza. Uno stile che si ritrova nel Roccafiore 2012. Da uve sangiovese in purezza, si affina due anni in botti grandi di rovere di Slavonia . Ha un bel colore rosso rubino che al naso mostra tutta la ricchezza olfattiva del sangiovese, quindi la prugna, ancora fragrante, ma anche la foglia di tabacco e la radice di liquirizia. In bocca ha un tannino elegante, fine, una buona acidità in un’impressione di equilibrio generale che lo rende davvero piacevole alla beva. E’ una cantina che sta crescendo, un prototipo di enoturismo, fatto di relais, ristorante e ospitalità a 360°, che merita essere visitato.

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