I borghi marinari del Ponente Ligure solitamente in questa stagione sono già presi d'assalto non solo dal turismo nazionale, soprattutto proveniente dal vicino Piemonte e dalla Lombardia, ma anche da quello internazionale, tedesco e svizzero, e dei paesi scandinavi in primis. Il Covid19 ha cambiato parecchie cose: i problemi al confine, la diffidenza e la paura dei soliti frequentatori stranieri rallentano il loro arrivo e gli italiani non possono sopperire per i ben noti motivi a questi vuoti di presenze in questa deliziosa parte del litorale mediterraneo.
Laigueglia, uno dei più bei borghi d'Italia, non sfugge a questa triste legge e in un bel sabato sera alla Sosta, attraversando un classico caruggio ligure in una piazzetta dotata di gradevole dehors, non eravamo in molti a voler passare la serata in compagnia di Stefania Alberti in cucina e del marito Daniele Ziliani a coccolarci al tavolo. Sicuramente il torto è degli assenti ma, continuando con questa qualità con il progredire della stagione, penso sarà difficile trovare posto senza prenotazione tempestiva.
Il locale all'interno appare assai curato, arricchito di ninnoli e oggetti belli e ricercati; l'esterno, con tavoli ben distanziati, offre un piacevole comfort.
Daniele in sala dimostra quella cortesia e gentilezza stile ligure, un po' riservata ma schietta, non eccessiva ma rassicurante. Il servizio appare corretto e la cucina si dimostra il punto di forza del locale. La chef Stefania si può definire un'autodidatta, ma le sue indubbie capacità naturali le ha nutrite e rinvigorite con stages e corsi di approfondimento con i bei risultati segnalati da più parti.
La
cucina di Stefania parte dai
prodotti del territorio, pesci e verdure in primis, ma non dimentica le specialità del vicino Piemonte e confeziona i suoi piatti rispettando rigorosamente la
tradizione ligure, senza trascurare tocchi di
originalità. Non siamo in presenza di genialità di difficile comprensione, i piatti sono di una classicità cristallina, ma il tocco d'autore si nota e piace.
A conferma, dopo un'ottima panissa come stuzzichino, i nostri
antipasti (prezzo medio euro 12) sono stati:
insalata di baccalà, cipolle in agrodolce e pepe rosa;
tiepido di mare con patate e crudo di fassona, cipollotti, capperi e salsa al basilico.
I nostri
primi (10-12 euro) sono stati trofie al pesto con patate e fagiolini;
tagliolini con alici, pomodori essiccati e peperoncini e
minestrone alla genovese.
I
secondi piatti (dai 14 ai 19 euro) sono stati
frittura di acciughe e panissa (e non la solita, abusatissima, frittura di calamari!);
ciuppin di pesce e molluschi, in una interessante interpretazione e coniglio disossato con olive taggiasche e pinoli.
I
dolci finali (5-6 euro) sono stati il
pandolce, stroscia e bicchierino di vermout e i
chinotti al maraschino.
Citando i nostri assaggi mi pare di aver scandito l'A-B-C della cucina ligure nella sua più verace espressione. Un piccolo neo, a mio avviso, non lo posso tacere: una carta dei vini troppo povera anche nelle etichette dei vini liguri, che oggi stanno vivendo una fioritura ricca di produttori interessanti di Pigato, Vermentino. Rossese, Ormeasco, Granache e altro ancora. Comunque nella modesta scelta offertaci, abbiamo pescato un ottimo Pigato Vecchia Cantina di di Salea di Albenga a 22 euro.
Accanto alla Sosta un'altra "sosta" raccomandata è al negozio dell'olio Amoretti, che abbiamo apprezzato durante la cena.
La Sosta
Via alla Chiesa, 6
Laigueglia (SV)
tel. 0182480195