Nell'articolo uscito oggi su ilGusto.it Paolo Massobrio punta la sua attenzione sul Lambrusco, che trova una delle sue migliori interpretazioni nella cantina cooperativa di Santa Croce, fondata nel 1907 a Carpi da una cinquantina di soci, arrivati a oltre 250 nel terzo millennio, per 350mila bottiglie annue.
Tra i vini degustati da Massobrio in compagnia dell'enologo Michele Rossetto, il calice perfetto è stato il Lambrusco Salamino di Santa Croce “Vigne Vecchie” 2020, che descrive così: "È fragoloso e ciliegioso, fragrante e vivo. Un Lambrusco secco e generoso, che rende omaggio agli appassionati del salamino".
Poi il Lambrusco Salamino di Santa Croce “La Tradizione”, intrigante, asciutto e sapido, dal profumo fruttato nella prima fase di stagionatura, vinoso e deciso nella fase finale.
Spostandosi da Carpi verso Sorbara ecco il Lambrusco di Sorbara, che in bocca è pieno, con un'intensa persistenza aromatica. Tra i Dop della cantina sociale Massobrio assaggia il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, che descrive così: "Bello il colore rosso intenso con riflessi violacei, piacevolissime le note di frutta rossa matura".
Ma ci sono anche il Lambrusco dell'Emilia Rosso, il Lambrusco dell'Emilia Rosato e una linea di spumanti metodo Charmat a base Lambrusco: tutti vini dall'eccezionale rapporto qualità/prezzo.
S. Croce di Carpi (MO)
SS 468 di Correggio, 35
tel. 059 664007
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