Latte italiano tra crisi e idee per non sprecarlo

06.04.2016

“La chiamano tempesta perfetta. E a quanto pare non c’entra l’acqua”. Lo scrive Paolo Massobrio, che su Avvenire di stamane affronta il tema della crisi del latte, ricostruendo tutti i passaggi di una crisi assai ingarbugliata. E riprendendo il pensiero del vicepresidente di FederAgri Cooperative, Tommaso Abrate, scrive: “Mentre si attende che il problema esploda diventando emergenza, viene eufemisticamente risolto con palliativi che non sono mai la cura. (…) In questi giorni sembra che il problema lo stiano risolvendo le cooperative, ma è impossibile che possano assorbire tutto il latte in esubero”. Quali allora le soluzioni? “La Prima è contenere le produzioni attraverso un doppio prezzo (es: i primi 1000 litri di latte pagati secondo un accordo e il surplus molto meno). La seconda è un pensiero contingente: “E se l’Europa considerasse di sfamare il popolo degli immigrati? (…) Qualcosa va fatto. Che politica è quella che salta da un’emergenza all’altra senza cercare la normalità?”. (Avvenire)

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