Le Vie storiche di montagna del Piemonte: il Cammino di Sant'Anna

È nel Cuneese, lungo 62 km, ha come tappa finale il Santuario di S. Anna, il più alto d'Europa. Lungo il percorso, le soste del gusto de ilGolosario

02.08.2024

La ricchezza e l’unicità del patrimonio ambientale e paesaggistico del Piemonte offrono una infinità possibilità di escursioni da programmare nella stagione estiva.

Tra queste, risultano particolarmente interessanti quelle sviluppate nel progetto regionale “Vie storiche di montagna”. Si tratta di ex vie militari o itinerari delle emigrazioni e degli antichi commerci che si snodano fra paesaggi imponenti, memorie di scambi transfrontalieri, opere di difesa e tracce di fortificazioni, che diventano un prodotto turistico vero e proprio, organizzato e strutturato.

Le 16 Vie storiche di montagna piemontesi comprendono 2 percorsi nel Distretto dei Laghi, 2 nelle province di Biella e Vercelli, 6 in provincia di Torino e 6 in provincia di Cuneo.
Oggi andiamo alla scoperta di una di queste, il Cammino di Sant’Anna, nel Cuneese, che attraversa le località di Aisone, Borgo San Dalmazzo, Cuneo, Demonte, Gaiola, Moiola, Rittana, Roccasparvera, Valloriate, Vinadio. Ha una lunghezza totale di 62 km e può essere fatta in quattro tappe: Cuneo - Roccasparvera km 19,6. Roccasparvera - Demonte km 17,2. Demonte - Vinadio km 14,4. Vinadio - Santuario di Sant’Anna 12,6.
I benefici di un’escursione di questo tipo sono molteplici, sia dal punto di vista dell’arricchimento delle conoscenze culturali e storiche che può offrire, che per quel che riguarda il proprio benessere interiore, toccando, come nel caso di questo cammino, anche tematiche spirituali. Il percorso, ideale da fare in bici, si sviluppa su strade asfaltate, strade sterrate e facili sentieri e prevede alcune varianti rispetto a quello escursionistico, per evitare sentieri con fondo o pendenze non pedalabili e strade a senso vietato. Si consiglia l'utilizzo di una mountain bike o di una bici gravel (con la possibilità di effettuare piccoli tratti a piedi).. In questi tratti non vi è presenza di cartelli o frecce indicatrici, è perciò indispensabile l’utilizzo della traccia GPX. Le indicazioni possono essere personalizzate poiché la maggior parte del dislivello è negli ultimi 15 km e il periodo stagionale di frequentazione può variare a seconda che si scelga o meno di arrivare fino al santuario.
In zona è possibile usufruire di servizi di noleggio, e-bike e operatori turistici che propongono attività outdoor quali rafting, rivertrekking, arrampicata ed itinerari cicloturistici. (link)

Foto da visitpiemonte.comIl Santuario, tappa finale, istituito tra il XI e il XII secolo con funzione di ospizio per i viandanti, fu inizialmente dedicato a S. Maria di Brasca e poi, tra il ‘400 e il ‘500, a S. Anna. Nel 1681 venne inaugurata la nuova chiesa delle dimensioni di quella attuale, con pavimentazione lignea scoscesa. Si trova sulla strada che da Vinadio (Cn) sale al Colle della Lombarda (confine con la Francia) su una balconata da cui si possono ammirare alcune delle cime più affascinanti delle Alpi Marittime. Con i suoi 2.020 metri d’altitudine s.l.m. è il santuario più alto d’Europa. Lo si raggiunge percorrendo 17 km da Vinadio, 910 m.s.l.m., il maggior centro dell’alta Valle Stura e secondo Comune del Piemonte per estensione territoriale. Il territorio conserva ancora numerosi esempi di architettura tradizionale: costruzioni rurali, realizzate utilizzando legno e pietra e ogni altra materia prima povera che l’ambiente alpino mette a disposizione. In particolare, nelle borgate Neraissa e Podio Soprano si possono ancora riconoscere costruzioni di notevole dimensione con muri in pietra e tetti in paglia, mentre a San Bernolfo e a Callieri, borgate del vallone di Bagni di Vinadio, si trovano edifici con basamento in muro di pietrame e pareti a Blockbau, ossia a tronchi sovrapposti e incastrati negli angoli, e con il tetto ricoperto in paglia.
Ecco le soste golose consigliate dal nostro Golosario lungo il Cammino.
A Cuneo, per partire con “dolcezza”, ecco due indirizzi utili: la Pasticceria Arione (piazza Galimberti, 4) è il top per la produzione dei tradizionali Cuneesi al rum, che qui declinano anche alla nocciola, al cremino di nocciola e al Grand Marnier. Altre specialità, i marron glacé, la crema ai marroni, le meringhe al cioccolato, al caffè e ai marroni, nonché i baci dorati.

In corso Nizza, 16, fa invece capolino un’altra istituzione, il Bar Gelateria Corso, fondato nel 1958. Qui, si viene per i gelati artigianali, realizzati solo con ingredienti di prima qualità, ma anche per i Cuneesi di produzione propria, per il torrone, e per la piccola pasticceria gelata.

A Demonte, le cui origini risalgono all’epoca romana, periodo nel quale è importante passaggio commerciale con la vicina Gallia, e venne poi scelto dai Savoia come piazzaforte militare, c’è invece la tappa consigliata per il prodotto simbolo del territorio, l’agnello sambucano. È la Macelleria Spada, via Martiri e Caduti, 52. La pecora sambucana è comparsa sulle montagne dell’occitana Valle Stura, in provincia di Cuneo, nel XVIII secolo e subito si è adattata ai pascoli d’alta quota. Vent’anni fa questa razza è stata segnalata dalla Fao come «vulnerabile» e nel 1985, in valle, si contavano appena 80 capi. Poi è iniziata la lenta rinascita. Sono nati il Consorzio «L’Escaroun» (1988), la cooperativa agricola «Lou Barmaset» (1991) e il centro di selezione degli arieti di Pietraporzio, gestito dal Consorzio. Infine si è ottenuto il riconoscimento del marchio «Agnello Sambucano garantito». Oggi in valle ci sono più di 5.000 pecore e ogni anno nascono 10.000 agnelli. Crescono in piccoli allevamenti, d’estate al pascolo e nel resto dell’anno ricoverati in stalla e alimentati con fieno secco.

Borgo San Dalmazzo, celebre per la Fiera Fredda, occasione per gustare la lumaca cucinata secondo la raffinata tradizione locale, è la sosta ideale, da quasi un secolo, anche per acquistare funghi e tartufi: vengono raccolti, puliti e invasettati ma anche trasformati in golose creme come la Tartufata con Tartufo bianco d’Alba da Inaudi Funghi e Tartufi (corso Mazzini, 148).

In questo borgo, sulla collina di Monserrato, splendida terrazza sulle montagne cuneesi, c'è da qualche anno Amunse (reg. Monserrato, 26 - tel. 3887779094), in dialetto piemontese un chiaro invito al 'volersi bene'. Il locale si compone della sala-bar all'ingresso e di una saletta sottostante più raccolta, essenziale e minimalista, ma comunque dotata di un angolo con finestra panoramica. Qui ci si trova davvero bene, con un'accoglienza cortese e professionale e una cucina di tradizione piemontese con incursioni fuori regione che sa fare egregiamente la sua parte. Carta dei vini di tutto rispetto. Piatti imperdibili: acciughe del Cantabrico con burro di malga e bagnetto verde; spaghetti alla carbonara; polpo su crema di carciofi. Bonet. Prezzi medi: Antipasti 11; Primi piatti 12; Secondi piatti 16; Dolci 6.

Infine, a Vinadio, Artemy (via Divisione Alpina Cuneese, 7) è il riferimento per infusi, tisane e, soprattutto, liquori e amari, disponibili in bottiglie di diversi formati, frutto di una selezione accurata delle erbe (genepì, genzianella, radice di genziana), dall’essiccazione e dalla lavorazione a freddo. Da non perdere l’amaro di genziana Lutea, l’amaro aromatico di Artemisia delle loro valli, oppure il liquore aromatico di Artemisia Mutellina e il liquore di semi Carum Carvi.

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