Le Vignole è una delle meno note tra le isole che compongono l’arcipelago veneziano: il suo nome, del resto, la identifica come luogo deputato alla viticoltura.
Grazie all’intraprendenza visionaria di un piccolo gruppo di amici, quest’isolotto che misura circa 60 ettari, spazio verdeggiante tra l’isola della Certosa e la più nota Sant’ Erasmo, è ritornato a rappresentare terra fertile per la dorona, quella che fu l’uva dei Dogi.
Fino a qualche tempo fa, in questa oasi dedita all’orticoltura e conosciuta come l’isola delle sette vigne, i veneziani si concedevano momenti di relax, lontani dai clamori cittadini, nell’unica trattoria che si affaccia all’interno della laguna nord, meta ideale per famiglie e coppiette, che poi è stata chiusa.
Oggi, il nuovo progetto individua l’ex osteria come fulcro di
rinascita, un luogo che si presta ad accogliere
eventi e degustazioni, nell’ottica di rinsaldare il rapporto che l’isola ha con Venezia, in una forma rispettosa e consapevole. Lo scopo è promuovere un turismo attento e sostenibile, con l'ulteriore, nobile intento di promuovere e salvaguardare al massimo l’identità lagunare.
La struttura dell’ex trattoria opera grazie a un
orto al 100% biologico e un
vigneto autoctono, in cui il terreno salmastro conferisce caratteristiche uniche ai prodotti.
Il progetto nasce dall’incontro di
Marco Perco, friulano contitolare dell’azienda vitivinicola Roncus con
Antonio Vianello, proprietario de l’ex storica trattoria alle Vignole e
Carlo Zangrando imprenditore agricolo e isolano. Con loro
Roberto Boem, titolare di Destination Venice e
Francesco Ghisini, avvocato veneziano.
Le uve provenienti dalle nuove viti di dorona, che andranno a implementare le piante già presenti, potranno essere vinificate non prima di 3 anni, in un appezzamento denso di biodiversità floro-faunistiche destinate ad apportare forza e vigore alla vigna.
Nell’attesa, vi consigliamo degustare
L'UA DORO godendovi l’isola e i suoi tramonti sullo sfondo di Venezia.