Le Vinaie del Timorasso stanno a Monleale

Un'osteria autentica, con un cuoco bravo e di lungo corso: Giuseppe Meletti

Monleale dice molto agli appassionati di vino, ma soprattutto a noi che, in tempi non sospetti, facemmo una storica “Giornata di Resistenza Umana” con Augusto Massa (papà di Paola e Walter), mitico sindaco del paese.
L’epopea del Timorasso era appena iniziata e forse proprio in quell’anno (era il 1995) Walter usciva con uno strepitoso 1993 che assaggiai con Marco Gatti solo pochi anni fa, rimanendo colpiti per la sua integrità. Ma poco dopo, durante i mesi del Covid del 2020, aprii anche una bottiglia di Barbera 1981 di Augusto Massa e lo stupore fu ancora più grande. Questo per dirvi di quale stoffa è fatto questo territorio, dove il boom del Timorasso è sotto gli occhi di tutti e ancora non si parla a sufficienza del Nobile del Giarolo che è uno dei salami crudi più buoni d’Italia.
Detto questo il Timorasso, nelle sue declinazioni di Derthona e Piccolo Derthona, così come la Barbera e la Croatina avrebbero sempre più bisogno di una casa. Io nel tempo mi sono arrangiato e devo dire che il marito di Anna Ghisolfi, Enrico Merli, mi ha fatto scoprire delle chicche fantastiche, ma prima ancora Laura Forlino nella sua Degusteria. (A proposito di Enrico, la sua passione è sincera e smisurata e l’ho capito quella volta che mi ha fatto avere la cosa più preziosa che possa trovare un Tortonese: un cesto di fragoline profumate di Tortona).
Ora, scusandomi per essermi dilungato, la verità è che nel mondo del Timorasso, manca una sintesi, ossia un luogo dove poter prender coscienza, in qualunque momento, del valore di un fenomeno che ha portato investimenti pazzeschi sul territorio.

esterno.jpg
Con queste premesse sono stato a cena Alle Vinaie di Monleale, proprio di fianco al Municipio. Un locale semplice, con un cuoco bravo e di lungo corso, Giuseppe Meletti, e una brava signora in sala che ci ha fatto scoprire un paio di chicche enoiche che mi mancavano (il Bianco Migliarotonda di Franco Scherpa e la Barbera di Maurizio Bruno per esempio). Ed è stato proprio come dev’essere quando ci si approccia a un’osteria autentica.
Il locale, oltre a un comodo posteggio, ha pure un ampio e invitante dehors. All’interno tavoli disseminati su una situazione a elle, una volta passato il bancone.
Si parte con un’ottima sfogliatina di cavolo viola e parmigiano, accanto a misto di salumi d’oca e peperoni in bagna caoda.
Molto buoni gli agnolotti classici al rosmarino, olio evo e parmigiano;
corretto il risotto del giorno.
Ma molto buoni anche i tortelli di zucca con Montebore Vallenostra.
Ai secondi era eccellente (anzi di più), il guanciale brasato al Timorasso e tortino di patate.
Dopodiché, applausi a scena aperta per i dolci di Eleonora: il salame dolce al cioccolato con dentro amaretti e pesca sciroppata;
lo zabaione al mascarpone coi biscottini,
la crostata
e la torta di mele e cioccolato.
Ci voglio tornare!

Le Vinaie

piazza IV Novembre, 11
Monleale (Al)
Tel. 346 6301029

Visitato il: 30/01/25