Lo scontro puri - impuri, le spezie e la tavola dei cristiani

20.11.2015

Nello scontro carnivori e vegani (riacceso dal pronunciamento dell’Oms) torna in gioco il vecchio scontro puri / impuri. Lo scrive oggi Filippo Ceccarelli sul Venerdì di Repubblica commentando l’icona che circola sul web intrecciata come il nastrino della lotta contro l’Aids. @ Sullo stesso argomento interviene anche Marino Niola che su Il Venerdì di Repubblica intervista la figlia di Angel e Margaret Keys, i due scienziati che fissarono la dieta mediterranea e - come ricorda la figlia - per primi diedero l’alt alla bistecca. “Mangiavano - racconta - quantità industriali di verdura, pesce azzurro, frutta, legumi, olio, pane e pasta e carne solo nelle feste comandate”. I piatti preferiti? Pasta e fagioli e spaghetti con i polipetti. @ Nel testo di Apicio più dell’80% delle ricette prevedeva il pepe. Il 90% dello zafferano è falso: una pratica così diffusa che già nel Quattrocento i falsari erano condannati a morti. Lo scrive Giorgio Dell'Arti su Sette @ “Mangiare come Dio comanda” in realtà non è possibile perché non esiste un vero e proprio modello alimentare cristiano. E’ la tesi dell’ultimo libro di Massimo Montanari “Mangiare da cristiani. Diete, digiuni, banchetti. Storia di una cultura” (Rizzoli) commentata oggi sulle pagine de Il Venerdì di Repubblica da Marino Niola. @ L’Europa nasce sulle strade dei pellegrini che oggi stanno tornando di moda. Lo scrive Sette che intervista i pionieri che per primi hanno riscoperto la Francigena. “Negli anni Novanta -spiegano - non c’erano cartine e gran parte del percorso era su asfalto. Oggi il 90% è su strade sterrate”.

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