Gusto. Classe. Tradizione in chiave contemporanea. Manuelina è un’eccellenza italiana! In un momento storico in cui la ristorazione registra un inquietante numero di chiusure, di locali aperti da pochi mesi. Un caso, da studiare e su cui riflettere, il fatto che alcuni grandi ristoranti, con fornelli accesi da oltre un secolo, non solo non conoscano crisi, ma anzi vivano una stagione di autentico successo.
È il caso di
Manuelina a Recco. Una storia di gusto iniziata nel
1885, che vive nell’oggi, con le radici nella tradizione, ma con il genio della contemporaneità. Ci siamo stati in questi giorni. E abbiamo trovato i tavoli tutti pieni, uno staff di sala che lavora con passione e professionalità, e attenzione rara alla clientela (un tavolo aveva bambini, e in pochi secondi le richieste dei genitori son state accolte, senza mugugni e con il sorriso), soprattutto una cucina che ben consapevole della sua origine, racconta il territorio e la storia che l’hanno generata, proponendo sapori e profumi di mare e di terra del paradiso ligure che la ispira, in modo contemporaneo.
L’anima di questo capolavoro, per cui un ristorante con più di un secolo alle spalle è più moderno di altri nati di recente, l’intelligenza della famiglia che guida questa straordinaria avventura. I
Carbone. Loro la capacità di leggere i tempi, con al centro sempre una figura, il cliente. Il contrario della autoreferenzialità, ahinoi, che ispira un gran numero di ristoratori e chef “star”. Il formidabile team che preparerà il vostro pranzo o la vostra cena, ha una nuova, talentuosa, leader,
Giulia Sicano. Qui non c’è l’odioso diktat del menu degustazione senza alternative. Qui c’è il
menu del Buon Ricordo (patron
Cesare è il presidente). E poi una carta che lascia liberi di godersi una sosta in santa pace. Per quanto ci riguarda, qualunque sarà il vostro percorso. All’inizio dite sí, senza se e senza ma, alla proposta che vi verrà fatta di cominciare con la
Focaccia di Recco col Formaggio IGP.
Niente è più buono. La bisnonna Manuelina, fu la prima nel 1885 a proporla nel suo locale, e come la preparano qui, non la fanno da nessuna parte. Non per niente alla specialità è dedicato anche il locale adiacente, la
Focacceria. Il bello però sarà che questa partenza, nel ristorante gourmet, sarà solo l’inizio.
La vostra sgolosata memorabile, potrà poi avere il gusto della
palamita marinata agli agrumi.
O di quel
Cappon Magro che, presentato come piccolo, per dimensioni, per non togliere appetito, sarà grandissimo come piatto. E ancora.
Tra i primi, impossibile non fare un assaggio de “
I nostri Pansotti fatti a mano al momento" alla salsa di noci, in menù dal
1961, con la pasta che è un velo di seta e il ripieno di bontà commovente. In alternativa le lasagnette di pasta fresca con il nostro pesto o i ravioli di pasta matta ripieni di prescinseua, salsa al basilico e pinoli tostati.
Di secondo? È altra creazione che vale il viaggio il
morone al sale con mou salato al limone, chips di patate e caviale Baikal, piatto del Buon Ricordo di nome e di fatto, da applausi per l’equilibrio e l’armonia creata con i diversi ingredienti. Alta scuola.
“Mare” anche con l’aragosta con la maionese. Per chi preferisce “terra”, coniglio alla ligure, disossato, con olive e pinoli.
A chiudere
crostatina ai frutti di bosco, e “lasciami andare” che sarà un altro piccolo gioiello, è golosità creata con lo stesso impasto della focaccia (in questo caso non salato, ma dolce), uno scrigno che racchiude marmellata di arance amare. Papille alle stelle! Uscendo, guardando il cielo azzurro, e i profili delle montagne che si tuffano nel mare, con la poesia dell’esperienza vissuta, vi domanderete se non aveva ragione l’amico
Roberto Perrone, che qui aveva pezzo del suo cuore, quando diceva che questo è il Paradiso!