La trattoria dell’anno del Golosario Ristoranti è una sosta che emoziona e non per dire. Dopo le plurime prove dei nostri collaboratori, ci siamo stati un giovedì a pranzo e tutto è stato in crescendo, dal primo all’ultimo minuto della permanenza nel locale.
Ma non è stata solo la ricetta ben eseguita a colpirci, la cultura del prodotto, ma anche un racconto di vita che si dipana nella passione e nel vissuto dei due protagonisti: Gianni Bruzzone, pacato e premuroso oste dai toni gentili, e sua sorella Rosella, presenza discreta, rassicurante e solida ai fornelli. Terza generazione di una famiglia che è qui dal 1890.
Raggiungiamo perciò questa trattoria aperta dai loro nonni, lungo la statale del Turchino, facilmente raggiungibile sia dal casello di Masone della A26 - a una decina di chilometri - sia da Genova in una ventina di minuti. Gli ambienti sono quelli classici da osteria, essenziali e senza fronzoli, caldi ed accoglienti. Merita la visita anche alla
cantina dei vini, sita in un secondo edificio a qualche metro di distanza, che si rivelerà un’autentica chicca grazie alle referenze proposte da Gianni, frutto di incontri negli anni e di amicizie sincere con numerosi vignaioli piemontesi e liguri (ma non solo). Li conosce uno a uno.
La lettura iniziale del menu, e l’assaggio poi, rivelano l’essenza del locale, dove ogni singolo piatto ha il suo perché, a cominciare dalla scelta delle eccellenti materie prime, passando per la ricetta che, spesso reinterpretata con sapienza da Rosella, affonda le sue radici nella cultura di questo territorio di confine. E l’esecuzione sarà semplice, schietta e autentica. Cosa pretendere di più?
Altri valori aggiunti, il delizioso
pesto sempre fatto al mortaio, addirittura sul momento, appena ricevuto il basilico da un produttore locale che abbiamo pure conosciuto al nostro tavolo.
In questa stagione, poi, ampio spazio ai funghi raccolti nel rigoglioso sottobosco dell’Appennino, proprio di fronte al locale.
L’antipasto (€ 15 comprende tutte le portate a seguire) sarà un trionfo di prelibatezze: una spettacolare
galantina di vitella,
il delicato
brandacujun del Baccinin, emozionante per la sua semplicità,
il
cavolo cappuccio con bagna cauda e acciughe del Mar Cantabrico,
al pari della ghiotta
salsiccia nostrana con uva sangiovese appena vendemmiata.
Tra i primi (€ 12), eccellenti gli
gnocchi al pesto (o con il sugo di funghi),
ma anche i
taglierini di borragine (con i condimenti citati);
molto buoni anche i
classici ravioli con un delizioso sugo di carne.
Si vola altissimo con la proposta dei secondi (€ 13):
trippe accomodate alla Genovese;
punta di vitella al forno con carote, sedano e cipolle (sorprendente per tenerezza),
lingua in salsa verde;
funghi porcini panati e fritti. E dire che quel mezzogiorno non c’era il coniglio, che da solo merita il viaggio.
I dolci della casa (€ 7) sono la superlativa conclusione di una sosta esemplare. Le torte sono fantastiche e potrete scegliere tra la
sabbiosa con la crema di mascarpone,
quella al
cioccolato Baccinin con la Panera, quella di mele antica Genova con il gelato.
Ma ci sono anche i
canestrelli con il Moscato, il duetto di semifreddo (al torrone e all’amaretto), la panna cotta con lo zabaione.
A concludere vogliamo riportare il commento del nostro collaboratore, Salvatore, che è stato uno degli ispettori che ci ha condotti a questo felice epilogo:
"Il pesto più buono della mia vita, la galantina più buona della mia vita, e potrei continuare con la stessa solfa per il brandacujun (secondo solo a quello della Brinca di Ne), per le trippe e così via. Un baluardo sicuro e inossidabile per i piatti (annusare il profumo del mortaio in cui pestano il basilico è già un'esperienza da far girar la testa, assaggiarlo poi è emozione pura), e continue sorprese per i vini (parecchi al calice) grazie a Gianni Bruzzone intenditore come pochi: farsi guidare da lui nella scelta è divertimento assicurato."
Baccicin dü Carü
Fraz. Fado Basso - via Fado, 115
Mele (Ge)
Tel. 010 631804