Ciccio Filippelli is back. E Milano festeggia il ritorno in città del grande pizzaiolo dopo la sua esperienza in terra campana, felice di potere gustare di nuovo le sue formidabili pizze. Per chi ama la pizza, nella versione gourmet, o come preferiamo dire noi, contemporanea, Ciccio Filippelli non ha bisogno di presentazioni, essendosi affermato come uno dei migliori pizzaioli italiani, in quell’avventura che all’ombra della Madonnina lo aveva visto diventare famoso portando al successo la pizzeria Marghe.
Dopo la parentesi in quel di Salerno, al Re di Denari, per la gioia dei suoi fans, “Ciccio” ha deciso di ritornare nella città che lo ha consacrato come uno dei big del settore, e lo ha fatto, vestendo anche i panni dell’imprenditore, aprendo con i suoi soci Cristian Albano, Andrea Rutigliano, Andrea De Letteris e Gianmarco Stasi, Marì (via Lodovico Settala 16 - tel. 0238311024).
Giusto il tempo di tirare su la claire e, a qualche settimana dall’inaugurazione ufficiale, è già successo. Certo, la pizzeria è in un punto vivo e strategico del capoluogo lombardo, essendo a due passi sia da piazza della Repubblica sia da corso Buenos Aires e Porta Venezia, e a pochi minuti dalla Stazione Centrale. Ma il motivo per cui il locale è già diventato meta imperdibile per i “pizza lovers” è presto detto.
Anche se può sembrare strano, nonostante le mille aperture che hanno cambiato il profilo e l’offerta delle strade milanesi, all’ombra della Madonnina, di grandi pizzerie – nel segno di quella rivoluzione avviata da realtà come il Mulino Quaglia, cui si deve la formazione di una nuova generazione di pizzaioli, capaci di restituire alla pizza la dignità che merita – ad oggi, ce ne sono davvero poche. E su un ipotetico podio meneghino delle migliori pizze, quella di Marì c’è.
E allora se volete far fare “13” alla vostra gola, passate sotto all’insegna del Totocalcio, che vi introduce alla grande sala, con gli arredi vintage e i tavoli ben distanziati, il vecchio e caro juke box e la Vespa sopra cui è posta la cassetta dentro a cui potrete lasciare un vostro biglietto di commento sulla vostra sosta (versione umana, dell’impersonale e anonima recensione che i fenomeni della tastiera son soliti lasciare sui diversi social network). E sotto allo sguardo dolce di Marì – il cui ritratto, dai tratti dolci, campeggia, su una parete, di fronte alla grande scritta, che, in fondo alla sala, spiega chi sia e il perché della dedica a lei del locale – gustatevi un buon antipasto, scegliendo tra parmigiana di melanzane, polpette fritte, mozzarella in carrozza o verdure di stagione. Per poi passare al “piatto forte”, ossia a una (o più, se siete buone forchette) delle pizze, tra cui, a nostro avviso, dovendo scegliere, sono imperdibili, la “Marì”, che portando il nome dell’insegna è “La” pizza, con pomodori gialli, fior di latte, caciocavallo, nduja di Spilinga, Parmigiano Reggiano 24 mesi, basilico ed olio extravergine. E la “Vegana”, con humus di ceci, cipolla caramellata, olive nere infornate, tarallo sbriciolato, basilico ed olio extravergine.
Con un buon dolce (della pasticceria Loria) l’arrivederci, perché qui tornerete, e ritornerete, e tornerete un’altra e un’altra volta ancora!