La via Ravizza a Milano, zona Buonarroti e dintorni, è un pullulare di locali: ristoranti, pizzerie, wine bar: tanti, troppi. Uno di questi è una pizzeria, l’Antica Pizzeria Leone (tel. 02 48001829), che colpisce per l’arredamento semplice e caldo, tutto legno con grandi scritte alle pareti che parlano della storia della pizzeria e dei successi di questo locale che è sbarcato a Milano.
C’è una cucina praticamente a vista, davanti ai tavoli del piano rialzato, ognuno con un barattolo di pomodoro che fa da segnaposto.
La specialità qui è la pizza fritta, ma anche il cuoppo, che è una cornucopia con arancini, crocchette, patatine. Molto scenografico, ma la sostanza lascia un po’ a desiderare, soprattutto per gli arancini. All’ingresso un ragazzo offre fritti di pasta ai passanti, per invitarli ad entrare.
Quando ti siedi, c’è un bicchiere di vetro per l’acqua e uno di plastica (sigh) per un anonimo frizzantino che dicono essere un Prosecco. Alle pareti ci sono i prodotti tipici campani in vasetto e anche uno di pomodori di Casa Barone, che noi recensiamo sul Golosario. Ma veniamo alla pizza. Ha una faccia invitante, larga e coi bordi. La ordini, ed è farcita con abbondanza, ma la pasta è un po’ cruda e e un poco gommosa. Manca la croccantezza. Anche la pizza fritta al forno, detta Donna Assunta (a 10 euro), risulta succulenta, ma non eccezionale come si pensava.
Alla fine, se chiedi i dolci, arrivano con un vassoio di proposte. E un goccio di limoncello. Ma l’esperienza di una buona pizza – ci viene da dire – è un’altra cosa. E se pensiamo che ovunque stanno sfondando le pizze gourmet, ci chiediamo perché ancora si insiste nelle pizzerie che hanno molta immagine, ma nel piatto poca sostanza.
Ci si consola con un gelato davvero buono, alla gelateria Gelato ecologico Frozen Yogurt, a pochi passi da lì. Fanno una crema alla zucca che è superlativa. Con questo gelato, abbiamo aggiustato una serata che pensavamo migliore.