6mila mozzarelle di bufala conservate in maniera non idonea e destinate a ristoranti e pizzerie di Milano e provincia. E’ il bilancio del sequestro effettuato la scorsa notte all’Ortomercato dalla polizia locale, che ha applicato i sigilli anche a 200 ricotte, 60 burrate, 50 provole affumicate e 650 chili di latticini vari, per un valore complessivo di 100mila euro. (QN) @ Il mondo si avvia verso una svolta green? E’ ancora presto per dirlo, ma le suggestioni di un mondo eco-firendly si moltiplicano. Soltanto nel 2015, gli investimenti in energia rinnovabile hanno raggiunto i 286miliardi di dollari, e questo nonostante il crollo dei prezzi dei combustibili fossili. Tra i dati più interessanti, il fatto che ad investire di più in “centrali verdi” siano stati i Paesi in via di sviluppo, con il risultato che oggi quasi un quarto della capacità elettrica installata fa a meno dei combustibili fossili. Indicativi i casi del Portogallo, che dal 7 all’11 maggio non ha emesso un solo grammo di CO2 (100% di elettricità da fonti rinnovabili) e della Germania, che negli stessi giorni si è avvicinata ai risultati del Portogallo arrivando al 90% di elettricità da rinnovabili. E l’Italia? Nonostante i buoni risultati del 2015, nei primi tre mesi del 2016 la quota di energia alternativa è scesa del 7% rispetto all’anno precedente. (La Repubblica) @ Cucinare con calma sotto terra è possibile. E’ il principio della cottura geotermica, la nuova frontiera della cucina che si sta diffondendo in tutte le “aree attive” del Pianeta, Italia compresa: là dove esistono vulcani, solfatare e fumarole, i ristoratori si inventano tecniche che preservano il sapore e le proprietà dei cibi. Dal coniglio sotto sabbia di Ischia alla pizza lievitata e poi cotta nel tufo di Napoli, dall’uovo termale di Abano al pane lavico (nero, di segale) made in Islanda. Ne parlano sul Corriere della Sera Elena Bauer e Giovanni Caprara, che presentano anche “In North, The new nordic cuisine of Iceland”, il volume in cui lo chef Karl Gislason racconta le tradizioni (e rivisitazioni) della gastronomia islandese. @ "La purezza un valore da ricercare anche a tavola, attraverso ingredienti senza additivi, pane fatto con lievito madre, farine macinate a pietra e prodotti da coltivazione biologica". A scriverlo è Gianfranco Vissani oggi sul Corriere della Sera. @ Chef Picchi scende in campo contro Farinetti. Succede a Firenze, al quartiere Sant’Ambrogio, dove il noto Fabio Picchi subentrerà alla cooperativa ortofrutticola Legnaia, assumendone i 4 dipendenti e aprendo nei locali un nuovo supermercato di qualità. “Il design del nuovo punto vendita - annuncia lo chef - sarà ispirato agli anni ’50, con l’agroalimentare del territorio sugli scaffali e tre banchi di prodotti freschi”. Un locale che però si porrebbe in competizione con Eataly, in città dal 2013. (Italia Oggi) @ “Petrini vuole sfamare il mondo con i peperoni”. Così, su Panorama, Andrea Marcenaro racconta come il neoambasciatore Fao “Per la Fame Zero” Carlo Petrini, sia insorto contro gli chef in televisione e a favore degli ortaggi a chilometro zero. “La vera vergogna per me? - ha confidato il fondatore di Slow Food - Che ci sia ancora chi muore di fame (…) Trovo assurda questa spettacolarizzazione della cucina, in un momento in cui dovremmo ragionare di altre questioni”. Ma sottolineando come nel 2015 70 Paesi in via di sviluppo siano usciti dalla denutrizione grazie all’agricoltura intensiva e “A quegli organismi geneticamente modificati che, solo a nominarglieli, Carlin sviene”, Marcenaro conclude: “Anch’egli (Petrini n.d.r) capirà prima o poi che sfamare il mondo con il peperone di Asti resta un’impresa titanica. (…) Togliere qualche Cracco dagli schermi? Ineccepibile. Il troppo stroppia. Ma se ne faccia una ragione, l’ambasciatore: con la fame nel mondo, non c’entra un tubo”. (Panorama)