Questa settimana nell'articolo pubblicato su La Stampa, Paolo Massobrio è a Noto, capitale del Barocco siciliano, famosa anche per il suo Moscato. Qui Pierpaolo Messina, 35 anni, coltiva seguendo i principi del biologico e biodinamico 27 ettari con uve moscato, nero d’Avola e cloni di chardonnay.
Ottiene il Moscato di Noto “Muscatedda”, di colore giallo oro brillante, con profumi di fiori di arancio, tè, fiori di zagara. Dice Massobrio: «In bocca è velluto che si esprime con una certa pienezza, avvolta dall’aromaticità del moscato; poi chiude secco, sapido con un ché di allappante che intriga».
Altrettanto buoni il Sicilia “Èureka” da uve chardonnay, il Nero d’Avola Eloro Pachino Riserva “Archimede” e il “Noto” Rosso che mette insieme le uve raccolte in diversi vigneti, vinificate separatamente prima dell’assemblaggio: un vino dagli ampi sentori fruttati, con note di prugna, dal perfetto equilibrio. Tutti da degustare.
Marabino
Noto (Sr)
Contrada Buonivini
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