Mozziconi green, piatti spaziali e il lato oscuro della carta stagnola

23.01.2020

Non tutti i mozziconi vengono per nuocere. Gli scarti delle sigarette figurano tra gli elementi più inquinanti del mondo, ma l’Università di Pisa, in collaborazione con il Comune di Capannori, sta sperimentando uno speciale trattamento che potrebbe trasformarli in aiuole o addirittura montature per gli occhiali. Il progetto, già finanziato per 140mila euro, si chiama Focus” (Filter of Chigarettes reUse Safety) e punta ad ottenere dai mozziconi raccolti dal comune in provincia di Lucca una base biodegradabile per la coltivazione, da parte dei vivaisti, di piante ornamentali ed arbusti. Oppure ricavarne biocarburanti (diesel) attraverso l’uso delle alghe e persino lastre per montature. Ne parla Simona Pletto su Libero. @ Piatti e cibi liofilizzati destinati ad andare nello spazio. Sono quelli preparati dallo chef Stefano Polato nello Space Food Lab, un laboratorio specializzato da cui escono piatti unici per gli astronauti. “La regola numero uno - spiega lo chef sul Giornale - è che non si può sbagliare, si ha responsabilità della salute”. E sulle preferenze degli astronauti: “Per la Cristoforetti preparo piatti unici, mentre a Luca Parmitano piacciono le lasagne alla bolognese”. @ Mai usare la carta stagnola se gli alimenti sono salati. L’alluminio, le pellicole trasparenti e il polistirolo usa e getta possono far prolificare i batteri in cucina. Lo spiega sul Giornale Daniela Uva, riportando alcuni consigli utili su come evitare spiacevoli situazioni. Tra questi: verificare che pellicole e contenitori certifichino la loro conformità alle norme vigenti; preferire le pellicole in polietilene rispetto a quelle in pvc; rispettare la temperatura di cottura degli alimenti e conservare quelli appena cotti lontano da quelli crudi; lavarsi le mani prima di toccare il cibo; utilizzare solo acqua potabile per lavare gli alimenti; pulire sempre il piano di lavoro e conservare il cibo lontano da fonti di calore e luce. (Il Giornale) @ Tornano sabato 25 gennaio le Arance della Salute, l’iniziativa di Fondazione Airc per raccogliere fondi da destinare alla ricerca contro il cancro. Donando 10 euro, in tremila piazze italiane sarà possibile ricevere una delle 260.000 reticelle da 2,5 kg di arance rosse italiane. Sul corriere della Sera l’interessante approfondimento di Adriana Bazzi sui progressi della ricerca negli ultimi trent’anni e sui progetti del 2020 per cui sono già stati stanziati 115 milioni di euro e che inseriranno nei programmi il 55% dei ricercatori under 40.

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