Tempi bui per le botteghe alimentari. I negozi “sotto casa” sono gli unici esercizi commerciali a registrare un calo di vendite del -0,4% a fronte di una crescita dei discount del 3,4%. A dirlo è Coldiretti, che ha anche evidenziato la tendenza degli italiani ad acquistare prodotti alimentari a basso prezzo, ma a scapito della qualità. “Il risultato - precisa l’Associazione - sono gli evidenti effetti negativi dovuti all’indebolimento dei servizi di prossimità e del sistema relazionale”. @ Dal tramonto delle botteghe all’allarme della birra. La notizia arriva dalla Baviera, dove l’Istituto per l’ambiente di Monaco ha realizzato uno studio secondo cui 14 produttori teutonici avrebbero messo sul mercato della birra contenente glifosato, un diserbante usato nella coltivazione del malto. A finire sotto esame anche alcuni nomi noti, tra cui Beck’s, Paulaner e Franziskaner. Una questione che divide gli esperti: per alcuni il glifosato è cancerogeno, ma altri lo reputano innocuo. (La Stampa, Libero e La Repubblica) @ E mentre in Germania è allarme sulla produzione brassicola, l’Italia piange l’aumento delle frodi per l’olio d’oliva. Secondo Coldiretti nel 2015 le truffe nel settore olivicolo e dei grassi sono quadruplicate, con un incremento del 278%. “Un’impennata dovuta al moltiplicarsi dei casi di oli d’oliva importati mescolati con quelli nazionali, a danno dei produttori italiani e dei consumatori”. Per il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo: “E’ un errore l’accesso sul mercato dell’UE di 35mila tonnellate di olio tunisino a dazio zero”. (Fonte: Coldiretti) @ Un caffè a Milano, in zona Duomo o San Babila, costa almeno 1 euro se preso al bancone. Ma in altre zone della città possono bastare anche 70 o 90 centesimi e a dettare le leggi del mercato sono soprattutto la posizione e il prestigio del locale. Le tazzine più care? Quelle del Cafè Bulgari, dove il caffè costa 6 euro, e quelle del Savini, dove il prezzo varia da 1,50 € del caffè preso al bar ai 6 € di quello servito al tavolo. (Libero) @ Nel Nord Italia il lepidottero defogliatore minaccia la salute dell’uomo e degli animali. L’insetto, chiamato anche “Processionaria”, si sta espandendo nei boschi e nelle aree urbane da Aosta alla Liguria creando allarme per via del pelo altamente urticante e dannoso per le vie respiratorie. In questo scenario, una rassicurazione arriva da Chiara Ferracini dell’unità di entomologia del Disafa: “Stiamo mettendo a punto un progetto per il controllo della Processionaria tramite la lotta biologica con un insetto antagonista, limitatore naturale”. (La Stampa)