Parte dalla Sicilia la rivolta degli agricoltori contro l’invasione dei pomodori importati dall’Africa. Su La Stampa di oggi un servizio di Amedeo La Mattina spiega il disagio dei coltivatori, sempre più spesso costretti a svendere i loro prodotti, tra cui anche melanzane, zucchine, peperoni e arance rosse per via della forte concorrenza africana. E mentre sugli scaffali della grande distribuzione l’(ex) oro rosso viene venduto fino a 6 euro al chilo, i produttori siciliani devono venderlo a 30-70 centesimi. Stessa sorte anche per le arance, vendute a 10-20 centesimi per l’industria della spremitura o, nel peggiore dei casi, lasciare cadere per terra a marcire. @ Dalla “guerra” dei pomodori a quella dell’olio, scaturita dalla decisione dell’Unione Europea di aumentare di 35mila tonnellate all’anno le importazioni dell’extravergine tunisino senza dazi, che si aggiungono alle attuali 56.700 già previste. Una notizia che ha destato la reazione di Coldiretti, scesa in campo a Catania per difendere la spremuta italiana e chiedere maggiori controlli sull’olio importato, anche per via telematica. Intanto, il ministro dell’ Agricoltura, Maurizio Martina ha assicurato che saranno intensificate le ispezioni e rafforzati i controlli. (Corriere della Sera e La Stampa) @ Come sarà l’economia del futuro? Se lo chiede Mario Deaglio, che su La Stampa traccia un possibile scenario per il mercato italiano dei prossimi vent’anni. “Il sentiero più percorribile - scrive- ha un colore prevalentemente verde-agricolo. L’Expo ha svelato agli italiani l’esistenza di una grande filiera alimentare in un mondo che va sempre più alla ricerca di cibi biologici ed equilibri ecologici”. Una politica industriale che, per funzionare, avrebbe bisogno di sinergie tra agricoltura, industria alimentare e distribuzione, sfruttando anche la spinta del turismo, “Assai sensibile allo stimolo della buona cucina e al ventaglio di attività che vanno dalla valorizzazione del patrimonio artistico fino al turismo sportivo”. @ Lavazza compie un altro salto in avanti. L’azienda italiana del caffè ha acquistato per 700milioni di euro Carte Noir, numero uno del caffè in Francia, assicurandosi un posto in prima fila nel mercato mondiale del settore. E tra i piani per il futuro, il vicepresidente Giuseppe Lavazza non esclude un possibile ingresso a Piazza Affari, oltre al raggiungimento, entro il 2020, di un fatturato di 2miliardi. (La Stampa) @ 45 prodotti eletti Prodotto dell’Anno, di cui almeno 20 appartenenti al comparto Food. Sono i dati emersi dalla ricerca sull’Innovazione condotta dall’istituto indipendente Iri, che ha evidenziato come - per la prima volta - i consumatori italiani abbiano votato anche per categorie come “piatti non vegetariani” e “zuppe fresche pronte”. Ma nelle scelte dei consumatori, ad incidere sempre di più sono anche lo stile di vita sano, la maggiore attenzione all’ambiente e l’origine italiana dei prodotti acquistati. Oltre al rapporto qualità-prezzo e il passaparola con amici o parenti. (Italia Oggi) @ E’ Rosario Fiorello con “Edicola Fiore”, il vincitore del premio “E’ Giornalismo” per il 2015. “Una scelta controcorrente” hanno spiegato i promotori, con una giuria (composta da Giulio Anselmi, Mario Calabresi, Paolo Mieli, Gianni Riotta, Gian Antonio Stella e presieduta da Giancarlo ANeri), che ha voluto premiare il format della rassegna stampa commentata da Fiorello insieme agli amici del bar sotto casa, in risposta al momento di crisi attraversato dalle edicole tradizionali, un comparto storico del mondo dell’editoria. (La Stampa)