“Abbiamo raccolto l’eredità di Expo e siamo in prima fila a livello internazionale” A parlare è Giuliano Pisapia, che nel giorno dell’approvazione alla Camera della legge contro gli sprechi celebra la “food policy” compiuta dal Comune di Milano, che a 5 mesi dall’avvio ora punta ad allargare la rete per il recupero e la ridistribuzione ai mercati rionali. Come? Attraverso micro distretti dove verrà donato cibo alle associazioni dello stesso quartiere. E sulla stessa pagina interviene anche lo chef milanese Andrea Aprea: “Il frigo è sempre troppo pieno, poi si butta via tutto”. (La Repubblica) @ Intanto la legge antispreco dopo l’approvazione ottenuta alla Camera passerà in Senato, dov’è prevista un’approvazione definitiva rapida. Ma quali saranno le novità? Oltre alle agevolazioni fiscali e alla sburocratizzazione delle pratiche per chi intenderà donare cibo, le associazioni di volontariato, in accordo con gli imprenditori agricoli, potranno recuperare i prodotti rimasti a terra durante la raccolta, mentre verrà garantito alle attività commerciali uno sconto sulla tassa dei rifiuti proporzionale alla quantità di cibo donato. E tra le risorse economiche stanziate la nuova legge stabilirà due fondi da 1milione di euro per tre anni, da destinare a progetti di sviluppo del packaging antispreco e per promuovere nei ristoranti l’uso di contenitori per portare a casa gli avanzi. (QN) @ Il mestiere dell’agricoltore piace sempre di più, soprattutto ai giovani. E’ quanto emerso dalle ultime indagini di Coldiretti, secondo cui nel 2015 gli impieghi nel settore agricolo in Lombardia sono cresciuti dell’ 11%, occupati in larga parte dagli under 30, capaci di sviluppare idee innovative e originali. Come nel caso di MastriSpeziali (che abbiamo conosciuto a Golosaria), 4 ragazzi che in Brianza hanno avviato una coltivazione di zafferano. O come il ventenne Davide Nava, che a Roncello ha rilanciato l’allevamento di suini puntando sui prodotti di nicchia. (La Repubblica) @ In aiuto delle imprese agroalimentari interviene anche UniCredit, che grazie al protocollo firmato con il ministero delle Politiche Agricole lancia il progetto “Coltivare il Futuro”, con cui metterà a disposizione un plafond di 6miliardi nel triennio 2016-2018, a sostegno di investimenti e credito agevolato. Oltre a questo, l’accordo prevede anche un percorso formativo attraverso l’Agri-Business School per acquisire le principali conoscenze del settore. “Il progetto comune - ha dichiarato il ministro Martina - non ha solo la forza di uno stanziamento, ma il valore di un’azione per la crescita delle filiere nazionali”. (Corriere della Sera) @ Ennesimo colpo basso per il vino italiano. Nel capitolo “semplificazioni”, l’Europa ha inserito due norme fiscali che rischiano di tagliare fuori dall’export 45mila cantine italiane (su 47mila che esportano) attraverso l’eliminazione delle agevolazioni doganali per i piccoli produttori. Coldiretti e Cia hanno già fatto la voce grossa e anche il presidente dell’European federation of origin wines Bernard Farges, ha accusato la Commissione UE di “Voler celare dietro la semplificazione una normativa che punta a smantellare la regolamentazione specifica al comparto, senza un mandato politico”. Il nostro Governo? Per ora, non pervenuto. (Libero) @ Da una cattiva notizia a una buona, che mette il vino al primo posto per redditività. Secondo un’indagine di Mediobanca, gli investimenti di denaro in vino sarebbero più redditizi del 160% rispetto ai tradizionali. Una crescita sostenuta dall’espansione del settore su nuovi mercati come la Cina e un investimento che piace agli italiani, che secondo il Censis nel 30% dei casi preferirebbero investire sul vino. Ma c’è un unico problema: in Italia non esiste (o non ancora) una Borsa dei Vini. E soltanto due aziende del settore sono quotate a Piazza Affari. (Sette)