La notizia

“Datemi il vino italiano e lo venderò a due miliardi di cinesi”. E’ la sfida lanciata a Vinitaly dal magnate cinese Jack Ma, fondatore del colosso dell’ e-commerce Alibaba intervistato ieri con il premier Matteo Renzi dal direttore di Repubblica Mario Calabresi. Un appuntamento tra i più attesi, che ha messo il vino italiano in contatto con una delle più grandi sfide del secolo: il web. E a fronte del gap che separa l’Italia dalla Francia, con il 6% di bottiglie vendute sul web contro il 56% dei cugini d’Oltralpe, il magnate ha consigliato agli italiani di “Guardare al futuro”, mentre il premier ha aggiunto:” Ho detto a Jack Ma che il nostro vino è meglio di quello francese. Noi dobbiamo smettere di piagnucolare e migliorare lo storytelling del vino. C’è bisogno che lo Stato centrale abbia il potere di organizzare una comunicazione comune, non affidata alle singole regioni”. (La Repubblica e La Stampa) @ Ma ieri è stata una giornata speciale anche per la Barbera, che ha scelto Vinitaly per festeggiare i 70 anni del suo Consorzio. L’evento è stato occasione per presentare Barbera70, l’appuntamento in programma il prossimo autunno che trasformerà Asti e il Piemonte nelle capitali mondiali della Barbera. E tra gli ospiti saliti sul palco per raccontare aneddoti e curiosità sul vino astigiano c’è stato anche Paolo Massobrio, che stamane ha moderato insieme a Marco Gatti la terza degustazione di Young to Young, l’iniziativa de ilGolosario dedicata all’incontro tra blogger e giovani produttori di vino. Protagonisti dell’ultima sessione sono stati tre grandi rossi italian: il Brunello di Montalcino di Jessica Pellegrini, il Barolo di Nicola Oberto e l’Amarone della Valpolicella di Ettore Righetti. @ Arriva dalle Marche il vino più amato dagli italiani. Parola di Carlo Cambi, che su Libero scrive del Verdicchio, il “bianco più premiato tra i vini pallidi”, riportando i dati un recente studio firmato da Nomisma e presentato in occasione di Vinitaly, secondo cui il Verdicchio è in assoluto il vino più richiesto nello Stivale con il 77% delle preferenze, seguito dal Vermentino (76%), dalla Vernaccia (67%), dal Tocai Friulano (66%) e dalla Falanghina (62%). Ma di eccellenze marchigiane a Vinitaly si è parlato anche in ambito culinario, con i piatti preparati dagli chef Moreno Cedroni de La Madonnina del Pescatore di Senigallia ed Errico Recanati del ristorante Da Andreina di Loreto, che ha offerto i suoi finger food alla marchigiana. Si è trattato di un assaggio di quanto accadrà al Palazzo Baleani di Jesi a partire dal mese di giugno, con la proposta gastronomica di Food Brand Marche, il progetto che metterà insieme paesaggio, enogastronomia e turismo. (Libero)