La notizia

13.04.2016

“Il vino vince perché non è provinciale. Ma le identità contano ancora”. Così Paolo Massobrio su Avvenire di oggi affronta il tema del futuro del vino attraverso le parole dei tanti personaggi che si sono alternati in questi giorni a Vinitaly. Dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per cui: “Il vino è diventato un simbolo di modernità (…) Il destino dell’Italia è il superamento delle frontiere, non il loro ripristino, anche perché il vino è simbolo di ospitalità e amicizia”, al magnate cinese dell’e-commerce Jack Ma, che ha invitato il settore a “Uscire dai recinti di un certo provincialismo”, al premier Matteo Renzi, secondo cui “Se il Paese non si racconta come sistema, non va da nessuna parte”. “Ma l’Italia che fa sistema è dunque centralizzare ogni cosa? - si chiede Massobrio - Il nostro Paese ha bisogno di sistema, non dirigismo. Per questo occorrerebbe una promozione a binario: le iniziative virtuose dei territori, ma anche uno Stato che spinge a visioni internazionali. Più mondo dentro l’Italia, più Italia che va nel mondo”. @ La Barbera è il vino dell’anno. Parola del sommelier Luca Gardini, intervenuto a Vinitaly in occasione della festa per i 70 anni del Consorzio della Barbera. “Non ho mai visto tanto interesse attorno al nostro vino - è stato il commento del presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici - Ora ci prepariamo ad altri eventi sul territorio, a partire da Golosaria” (al castello di Uviglie sabato 16 e domenica 17 aprile). (La Stampa) @ E se la Barbera è il vino dell’anno, le produzioni “made in Brescia” sembrano aver fatto breccia nel cuore dei giovani tanto che il Franciacorta, nell’edizione numero 50 del Vinitaly si è aggiudicato il premio come “vino più glamour”, con stand pieni e degustazioni sold out. Ne parla su Libero Carlo Cambi, che riporta anche i numeri di questo crescente successo: 2800 ettari coltivati, 16,5 milioni di bottiglie prodotte, di cui il 15% destinato all’estero. “Il futuro è esportare di più - confida il presidente del Consorzio per la tutela del Franciacorta Vittorio Moretti - Abbiamo produzione sufficiente per allargare i mercati e grazie alla collaborazione con la Regione Lombardia contribuiremo alla diffusione della conoscenza di Franciacorta”. @ Dal vino dell’anno a quello prodotto senza trattamenti. Succede in Alto Adige, dove gli studi sui vitigni resistenti avviati in Germania negli anni ’80 hanno trovato applicazione concreta grazie all’azienda di Elena Walch, che a Termeno (BZ) ha intrapreso la via della sostenibilità. Come? Con una nuova bottiglia realizzata da un vitigno resistente e presentata in questi giorni a Vinitaly: il Bronner Igt Mitterberg. @ Intanto Zonin testa l’agronomia su misura. Presso alcune tenute del gruppo vinicolo presieduto da Domenico Zonin sarà portata avanti, anche con metodi innovativi, una caratterizzazione dei terreni su cui insistono i vigneti. Con due obiettivi: ottimizzare degli input favorendo la sostenibilità e trovare le tecniche agronomiche più adatte per ciascun vitigno. (Italia Oggi) 

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