La notizia

09.05.2016

"La pizza napoletana e' morbida, quella di Tramonti croccante. Ma ci sono anche pizzerie Tramonti che per marketing dicono pizza napoletana". Questo quanto emerso nell'incontro nato da un'iniziativa del pizzaiolo Carmine Nasti e in corso in questi minuti all'Università della Pizza di Vighizzolo d'Este. L'appuntamento, cui partecipa anche Paolo Massobrio, è occasione per discutere dell'evoluzione di una tradizione storica come quella della pizza di Tramonti. "La pizza integrale di Tramonti con il finocchietto selvatico è diversa da quella Napoletana e anche salutistica - ha commentato  Nasti - Le pizzerie di Tramonti devo differenziarsi e non essere statiche". Intanto, Chiara Quaglia e Piero Gabrieli di Molino Quaglia, individuando le proprietà della macinazione delle farine a pietra, spiegano anche come le nuove esigenze nutrizionali esigano l'utilizzo di cereali variegati e soprattutto integrali. @ Ma di pizza si discuterà anche domenica prossima, quando sul lungomare di Napoli i pizzaioli della città si daranno appuntamento per tentare il record e realizzare una pizza lunga ben 2 km. L’evento è organizzato dall’ Associazione pizzaioli napoletani. (QN) @ Finale amaro per lo zucchero italiano, che rispetto al 2006 ha subito un calo dell’80% nella produzione con 2 zuccherifici rimasti attivi rispetto ai 19 di dieci anni fa. Una “morte lenta” che avrà il suo culmine nel 2017, quando finiranno le quote dello zucchero a disposizione di ogni singola nazione da parte di Bruxelles, con i colossi tedeschi, francesi, inglesi e olandesi pronti a invadere il nostro mercato. Una flessione dimostrata anche dal mercato delle bibite analcoliche, che secondo Assobibe negli ultimi sei anni si è ridotto del 19%, con consumi concentrati soprattutto negli energy drink e margini aziendali destinati ancora ad assottigliarsi. Ma nuove tecniche di coltura delle barbabietole potrebbero portare la resa ai livelli europei. (La Repubblica) @ “Serve al più presto un patto di filiera per il latte italiano”. Così il ministro Maurizio Martina durante il forum nazionale del Pd sull’agro-alimentare, che è stato occasione per discutere del latte nostrano. “9 consumatori su 10 - ha affermato il ministro - chiedono di conoscere la provenienza della materia prima di latte e formaggi”. E riprendendo recenti dati Ismea, secondo cui il 67% degli italiani si dichiara disposto a pagare dal 5 al 20% in più per un prodotto lattiero caseario made in Italy, ha aggiunto: “C’è stato un aumento degli acquisti di latte da parte della distribuzione e oggi è più semplice riconoscere i prodotti con latte 100% italiano. (…) Lavoriamo per un’alleanza fra paesi per misure finanziate dall’ Europa a sostegno degli allevatori. Questa volta Bruxelles dovrà proporreveri strumenti di politica agricola europea, con indirizzi validi per tutti”. (La Stampa) @ Guerra tra aragoste nei mari europei. A lanciare l’allarme l' Agenzia svedese per la tutela dei mari, secondo cui i maschi di aragosta europei sarebbero a rischio estinzione per via dell’arrivo nei mari del vecchio continente dei maschi di origine nord-americana, preferiti dalle femmine perché con le chele più grandi e vistose. Niente da dire finché questo succede secondo natura, ma la faccenda si complica se ad intervenire sono gli uomini, che sempre più spesso introducono negli allevamenti le aragoste a stelle e strisce. La soluzione? L’agenzia e il ministero svedese per l’Ambiente propongono un blocco dell’import di aragoste americane vive in Europa (per cui l'Italia si piazza al primo posto). La Commissione di Bruxelles affronterà la questione a giugno. (La Stampa) @ “Viviamo nell’era del cibo; ovvero un tempo in cui il cibo occupa un posto enorme nelle nostre vite, con un business che non aveva mai prodotto tanti soldi prima d’ora”. A dirlo è Martìn Caparròs, giornalista e scrittore argentino che su Repubblica spiega cosa significa vivere morendo di fame e, per contro, quanto il mangiare sia diventato soprattutto qualcosa che non si mangia, “Entrato nella logica dello spettacolo o della masturbazione”. E spiega: “Il vero problema di chi muore di fame non è la povertà, ma la ricchezza”. @ Ma il cibo sarà anche il grande protagonista di Cibus, la rassegna che si apre oggi a Parma e che ospiterà circa 3mila espositori su una superficie di 130mila metri quadrati. Tra gli argomenti sul piatto, il settore degli alimenti dedicato a vegani, allergici e osservanti di prescrizioni religiose. un settore che vale 3 miliardi sui 32 totali del comparto e che soprattutto è in forte crescita, in particolare all’estero. Tra le novità le uova arricchite con acido folico o iodio e la crema al cioccolato con 40% in sostituzione dello zucchero. Ne parlano Stampa e Repubblica.

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