La notizia

27.06.2016

La Brexit cambia la vita di tutti i giorni. Sul Giornale di sabato alcune delle cose che potremo notare nel quotidiano, come biglietti aerei più salati sui principali voli low cost e meno giocatori stranieri in Premier League. Ma più di tutto la Brexit inciderà sull’esportazione dei nostri prodotti in particolare il vino per cui si prevede un ricarico delle accise. @ Tempi duri per il settore della grande distribuzione, che continua a risentire della crisi. A confermarlo i dati elaborati da Nielsen, secondo cui nei primi sei mesi del 2016 la Gdo ha perso un ulteriore -1,3% del proprio fatturato. Una situazione determinata dalla progressiva riduzione delle insegne minori, in un mercato che risulta ancora tra i più frammentati d’Europa. Tra gli operatori, a guidare la classifica italiana sono la Coop (14,5%), seguita da Conad (11,9%), Selex (9,7%) e Esselunga (8,9%), che resta la catena con la miglior resa al metro quadro al mondo, grazie al posizionamento nelle zone più ricche del Paese. Uno scenario in cui emerge anche un nuovo trend, che spinge il carrello verso i prodotti legati al benessere. Mentre arretrano gli alimenti base, procedono a passo spedito i beni salutistici, che in soli tre anni hanno raddoppiato le vendite, mentre è in netta crisi la prima colazione. (Affari&Finanza) @ Tutto pronto per il debutto della Barbera Nizza, l’ultima Docg nata in Piemonte che dal 1° luglio entrerà sui mercati. Il vino, 100% barbera, è prodotto con le uve coltivate nei cru dei 18 comuni intorno a Nizza Monferrato e deve la sua nascita a Michele Chiarlo, che alla fine degli anni 90 ebbe l’intuizione di promuovere una Super Barbera. Ad oggi la produzione è di 650mila bottiglie, ma c’è chi è pronto a scommettere che possa arrivare a 4,5 milioni. (La Stampa) @ Allevatori e animalisti si uniscono contro la strage dei pulcini. Una barbarie che solo in Italia riguarda 30mila piccoli (maschi) ogni anno, uccisi con il gas o per mezzo di trituratrici, e che ora ha convinto allevatori e associazioni animaliste a trovare un accordo per porre fine a questo atto compiuto in tutto il mondo. Germania e Stati Uniti, ad esempio, hanno deciso di evitare la pratica utilizzando macchinari a raggi x in grado di stabilire il sesso degli animali prima che si formi in loro il sistema nervoso, evitando così sofferenze inutili. Gli allevatori italiani? Anche loro si sono detti pronti a cambiare: “Ma le tecnologie sul mercato non ci aiutano a farlo”. (Il Giornale)

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