Domani torna, per la 20^ volta (al prima fu nel 1997) la Colletta Alimentare organizzata dal Banco Alimentare. Lo scorso anno furono 12mila i punti vendita coinvolti con 135mila volontari e 8900 tonnellate di alimenti raccolti da oltre cinque milioni di donatori. Numeri da record che quest’anno possono essere nuovamente superati. Su Avvenire da leggere il pezzo di Giorgio Paolucci che sottolinea come parteciperanno, tra i volontari, anche gli sfollati del terremoto, i profughi e i migranti. “L’albero del bene - scrive Paolucci - cresce davanti ai supermercati. Le sue radici si allungano nell’Italia profonda, i rami e le foglie hanno i volti di tanta gente sconosciuta che anche in tempi di crisi tiene aperte le porte del suo cuore”. Il significato della Colletta Alimentare infatti va ben oltre il momento della raccolta di cibo: “Si scopre - continua Paolucci - che esiste ancora un popolo capace di costruire e di essere unito. Da dove nasce tutto ciò? Dalla tradizione cristiana che nei secoli ha fecondato la storia italiana, di cui il Banco Alimentare è un’espressione eloquente. E insieme, dal desiderio di bene che abita le profondità del cuore di ogni uomo e fa camminare insieme gente di differenti etnie e fedi religiose. Oggi più che mai il nostro Paese ha bisogno di testimoni del bene e di gesti di unità come questo, per vincere lo smarrimento e la tentazione della resa sempre in agguato nel travaglio che stiamo vivendo. E per alimentare una speranza capace di tenere in piedi l’esistenza."