La notizia

Sempre più cuochi in televisione, sempre meno italiani ai fornelli. Secondo un’indagine Nielsen, nei carrelli degli italiani finiscono sempre più spesso sughi pronti, cibi precotti e insalata in busta, acquistati principalmente dai millennials e dalle donne lavoratrici. Su Repubblica Ettore Livini spiega come dal 2010 a oggi sia drasticamente diminuita la durata media del tempo passato in cucina, che non supera i 53 minuti giornalieri e, per contro, siano aumentate le vendite di cibi pronti, le cene a domicilio (+25%) e i pasti al ristorante. “La vera rivoluzione delle abitudini alimentari - spiega Nicola De Carne di Nielsen - è visibile nei carrelli della spesa: gli ingredienti base delle ricette di una volta sono in declino irreversibile, mentre i piatti pre-confezionati come zuppe pronte, insalate lavate e vassoi di sushi vanno via come il pane”. Le cause? Secondo Albino Russo di Coop: “Sono da rintracciare nell’aumento dell’occupazione femminile e nella tendenza dei giovani a stare meno ai fornelli rispetto ai genitori”. Ma da leggere è anche l’intervista di Licia Granello a Valeria Piccini, chef del ristorante Da Caino di Montemerano, che sul tema dice: “Manca la voglia di organizzarsi, ma così ci perdiamo in salute. (…) Bisogna riabituare i bambini a impastare, annusare i cibi, raccogliere le verdure”. (Repubblica) @ Il testo unico sul vino diventa legge. Dopo 3 anni di lavori e confronti, il testo di 90 articoli che disciplina il settore (che in Italia vale 14 miliardi di euro) è stato approvato all’unanimità da filiera vitivinicola, governo e parlamento Ma cosa comporterà la nuova legge? Più certezza del diritto, meno contenziosi, un sistema di controlli più efficace e un’operazione concreta di semplificazione su produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura e presentazione. Tra le novità anche una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti eroici o storici, con l’obiettivo di promuovere interventi di recupero e salvaguardia di quelli in aree a rischio. “L’Italia è il primo Paese a dotarsi di un unico strumento a livello europeo, in grado di conferire maggiore competitività alle nostre imprese” fanno sapere le organizzazioni della filiera, mentre per il ministro Maurizio Martina: “E’ diventata realtà un’operazione attesa da tempo. In 90 articoli diamo più certezze e meno burocrazia”. (La Stampa e Avvenire) @ Ma il Ministro Martina interviene anche su QN in riferimento alla crisi del latte: “Attraversiamo una fase positiva - dice - ma restiamo vigili e con i piedi per terra. Il passaggio dalle quote al mercato libero ha generato una crisi europea (…) da gennaio attiveremo un intervento di 31 milioni di euro per sostenere gli allevamenti bovini di montagna, la suinicoltura e il settore ovino”. (QN) @ Il nome “Langhe” utilizzato per le nocciole di tonda gentile provenienti da tutta Italia, tranne che in Langa. E’ il paradosso in arrivo da Roma; il 4 ottobre scorso, infatti, è stato approvato dal Ministero per le Politiche Agricole un registro nazionale delle varietà di piante da frutto, dove è stata ufficialmente iscritta la “Tonda Gentile Langhe”, un nome a cui però i produttori piemontesi avevano rinunciato tempo fa per il riconoscimento della Nocciola Piemonte Igp, il cui disciplinare prevede l’uso della dicitura “Tonda Gentile Trilobata”, senza alcun riferimento geografico alle colline che circondano Alba. (La Stampa) (E siamo all’ennesimo paradosso sulle Dop e Igp che non cessano di buttarla nel ridicolo n.d.r) @ Dalle nocciole ai fast food. Nel tentativo di staccarsi dalla dipendenza dal petrolio, l’Arabia Saudita punta su pizza, hamburger e patatine fritte e il fondo sovrano di Riad investe in nomi simbolo del cibo da asporto americano: Pizza Hut, KFC e TGII (Fridays). (La Repubblica)