Il Piemonte del vino conquista la Capitale. Si è svolta ieri mattina, a Palazzo Brancaccio, la presentazione dei dati della vendemmia 2016 organizzata dal Consorzio Piemonte Land in collaborazione con la Regione. Un appuntamento che ha rafforzato l’immagine del Piemonte non solo come regione gourmet, ma anche come vera e propria patria del vino, mostrando dati che inseriscono l’ultima vendemmia tra le migliori di sempre, con 2,54 milioni di ettolitri prodotti e un incremento del +3% rispetto al 2015. “La produzione vinicola piemontese - ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero - rappresenta il 5% della produzione italiana, ma quasi il 18% delle esportazioni complessive. A dimostrazione di una sempre maggiore vocazione del Piemonte ad esportare i suoi vini di pregio”. “Dal 2011 al 2016 - ha poi ricordato il presidente di Piemonte Land Giorgio Bosticco - abbiamo speso in promozione oltre 12,5 milioni di euro, interessando 11 Paesi in 38 progetti”. Intanto, il Tour mondiale iniziato a Roma, proseguirà anche a Bordeaux, Hong Kong, Londra, Shangai e Seoul. (La Stampa, La Repubblica e Italia Oggi) @ E in tema di vino, un importante riconoscimento arriva anche per il vignaiolo di Monleale (AL) Walter Massa, nominato “Imprenditore dell’ Anno” dalla Camera di Commercio di Alessandria. “E’ stato ed è tuttora un riferimento per il mondo della viticoltura provinciale - ha fatto sapere il presidente Gian Paolo Coscia - ma è anche un testimone riconosciuto che lavora per far conoscere e apprezzare i prodotti, i paesaggi e l’economia di tutto il territorio”. La premiazione avverrà lunedì 5 dicembre, alle 18.00, a Palazzo del Monferrato. (La Stampa) @ “Il cibo? E’ un bene comune, ma se ne spreca un terzo”. Parola di Stefano Zamagni, docente di economia politica che stamane aprirà all’Università Bocconi il 7 Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione organizzato dalla Fondazione Barilla. E che su Avvenire interviene sul tema lanciando un monito: “Il futuro è a rischio. Di qui al 2015 la popolazione mondiale sfiorerà i 9 miliardi. Ma questo sistema produttivo senza al centro l’etica non potrà mai sfamare tutti. (…) L’unico sviluppo possibile non potrà che essere integrale”.