La notizia

05.12.2016

Figli più poveri di padri e nonni e italiani che non investono più. E’ il dato principale emerso dall’ultimo rapporto Censis, che racconta di un Paese ancora affaticato da antichi problemi; dal 2007 ad oggi, gli italiani hanno messo da parte 114 miliardi di euro ma non investono più perché sfiduciati verso il futuro. In questo scenario, a rimetterci di più sono i millennials, che presentano un reddito del 15,1% più basso rispetto alla media dei cittadini. Ma non manca qualche buona notizia: l’economia, tutto sommato, continua a crescere. Specialmente nei settori del lusso, della gastronomia e del made in Italy. (La Stampa di sabato) @ La Cassazione mette il punto alla “disfida dei Cannubi”. Il nome del prezioso cru del Barolo, da anni al centro di polemiche tra i produttori su confini e nomi storici, potrà essere esteso anche ai vigneti vicini. Una sentenza della Cassazione ha infatti stabilito che i produttori possono utilizzare in etichetta la parola Cannubi, senza specificare se le uve provengono dal cuore del cru o dai vigneti vicini, divisi in Cannubi Boschis, Valletta, San Lorenzo e Muscatel. (La Stampa) @ 20 nuovi ingressi e qualche uscita clamorosa. E’ il “succo” della classifica delle 104 migliori cantine d’Italia presentata da Wine Spectator per OperaWine 2017, l’evento che aprirà per il sesto anno la prossima edizione di Vinitaly. Sul Corriere della Sera ne parla Luciano Ferraro, che tra le new entry annuncia due cooperative, Produttori del Barbaresco e Cantina di Santadi, e nella lista degli esclusi segnala la cantina della rockstar Sting e quella di Oscar Farinetti. Tra i produttori “d’oro”: Francesca Planeta dalla Sicilia, Giancarlo Moretti Polegato, Angelo Gaja, Vittorio Moretti e il marchese Piero Antinori. @ Ma in tema di vino fa discutere anche una “pubblicità” inattesa comparsa sul Corriere della Sera di sabato, ultimo giorno di campagna referendaria. Al centro dello spot due (anzi, uno) vini da regalare per Natale, ovvero l’Amarone di Allegrini e lo spumante rosé firmato da La Madeleine di Massimo D’Alema. Nulla di strano, non fosse che in una scheda a fianco - con l’artifizio della par condicio - veniva scritto come le bottiglie fossero buone anche per brindare al risultato referendario: da un lato l’Amarone della veronese Allegrini, che su Facebook si era espressa per il sì, dall’altro lo spumante di D’Alema - vino da brindisi per eccellenza - diventato tutt’un tratto un vi-NO. (agli e-lettori l’ardua sentenza…) @ Da leggere, su Libero di stamane, l’intervista a Luciano Cesarini della cantina Signae di Gualdo Cattaneo (PG), che spiega il suo impegno nella valorizzazione del Sagrantino: “Ha proprietà benefiche per la salute. Voglio continuare a fare ricerca per farne conoscere le eccezionali proprietà terapeutiche e limitare al mimim l’uso di sostanze chimiche”. @ Un progetto di fund raising per aiutare il Parco di Selinunte a tornare agli antichi fasti. E’ l’impegno preso dalla cantina Settesoli, che insieme alla Direzione del Parco e in collaborazione con l’Assessorato regionale ha lanciato “Settesoli sostiene Selinunte” il film che per due settimane, sulle reti generaliste, celebrerà la bellezza di un luogo splendido, sfruttato solo al 10%. (Corriere della Sera) 

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