La notizia

01.02.2017

Mungo ancora per legittima difesa”. Questo lo slogan con cui, dopo vent’anni, i trattori del latte oggi sono tornati in strada a Linate per commemorare l’evento che nel 1997 ebbe come simbolo la mucca Ercolina e rinnovare la loro battaglia sulle quote latte. “Non ci siamo arresi - hanno commentato gli allevatori - perché un Paese che ha come eccellenza il buon cibo e rimane sordo ai problemi dell’agricoltura è destinato ad aver vita breve”. Una situazione che rischia di peggiorare, anche in vista dell’autorizzazione alla vendita di 400 tonnellate di latte in polvere stabilita dalla UE. Ma il primo appello degli allevatori è destinato alle istituzioni italiane: “Chiediamo vengano adottate misure a sostegno del settore. (…) Le multinazionali continuano a guadagnare mentre noi lavoriamo in perdita”. (QN) @ Tempi duri anche per l’agricoltura d’Oltralpe. Migliaia di agricoltori del “Paese più agricolo d’Europa” fanno fronte al disagio che li ha colpiti nel corso del 2016. Secondo l’Insee (Ismea francese) infatti, l’anno appena concluso è stato drammatico per il comparto, con numeri che parlano chiaro: reddito crollato del 16%, con punte del -28% nella zootecnica e del -24% nella cerealicoltura, anche a causa del meteo avverso e dell'aumento delle scorte a livello globale. (Italia Oggi) @ E in tema di annus horribilis, stesse brutte notizie anche per i Trifolao del Monferrato, che hanno chiuso anzitempo la stagione del Magnatum Pico definendola “La peggiore di sempre”. E le estrazioni calate del 30% hanno spinto le associazioni di categoria a riunirsi in assemblea per fare il punto della situazione, mentre i trifolau debuttano con la ricerca di nuovi e vecchi terreni. (La Stampa) @ Si intitola “Sprechi alimentari: fattori contaminati, incidenza sulla mortalità e gestione del rischio” il convegno internazionale che a Cremona, il 3 e 4 marzo, coinvolgerà oltre 30 Paesi per approvare una Carta operativa contro lo spreco di cibo. L’evento - una sorta di stati generali della filiera agroalimentare - è stato lanciato ieri al Pirellone. (Avvenire) @ Non una, ma almeno tre visite all’Ortomercato milanese di via Lombroso. E’ il risultato delle indagini che hanno portato all’arresto di Antonio Piromalli, il boss della ‘Ndrangheta erede della cosca calabrese dei Piromalli di Gioia Tauro. Secondo gli inquirenti, che hanno raccolto anche le dichiarazioni del presidente della Sogemi Cesare Ferrero, il boss si sarebbe introdotto all’interno del mercato esibendo una regolare carta d’identità e spiegando di essere lì per beneficenza. E mentre sulla questione sicurezza si infiamma il dibattito, anche il presidente dei grossisti Fausto Vasta interviene con tono critico e accusa: “Nei mercati generali si entra da tutte le parti. Non firmeremo più protocolli per la legalità, che poi non vengono applicati”. (QN)

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