L’alimentare italiano fa sistema con l’Unione Italiana Food. La neonata associazione di settore, che è anche la più grande in Europa, è guidata da Paolo Barilla (presidente) e Marco Lavazza (vice presidente), conta 450 imprese di oltre 20 settori merceologici che sviluppano un fatturato di oltre 35 miliardi di euro, di cui 10 derivano dall’export. “L’obiettivo di questa Unione è semplificarci. L’Italia è un Paese complesso fatto da molte identità che spesso non si parlano” ha commentato Barilla, mentre Lavazza ha aggiunto: “Insieme a Barilla abbiamo deciso di fondere le nostre associazioni per essere coesi e aiutare Federalimentare nei confronti delle istituzioni UE”. (QN) @ Rivolta nelle campagne leccesi contro il cantiere del Tap, la parte finale del corridoio europeo meridionale del gas che prevede la rimozione di 200-230 ulivi della zona. Una situazione che ha generato non poche tensioni, al punto che dal 20 marzo scorso un presidio di attivisti (solo ieri erano 300, tra cui studenti di medie e superiori insieme ai docenti n.d.r) sta occupando i terreni interessati per impedire l’avanzamento degli espianti. “E’ una giornata triste per la democrazia” ha commentato il sindaco di Melendugno (Lecce), mentre per il Governatore della Puglia, Michele Emiliano: “Il governo è incapace di ascoltarci: avevamo chiesto di spostare il cantiere in un’altra zona”. (La Stampa) @ Ma aria di tempesta si respira anche a Gualdo Tadino, una cittadina “aggrappata” sull’Appennino tra l’Umbria e le Marche. Protagonisti della querelle la società Rocchetta, titolare di una concessione per lo sfruttamento delle acque, che vorrebbe ampliare la propria fabbrica in loco con un piano di investimenti da 30 milioni e mezzo di euro e la creazione di 30 nuovi posti di lavoro, e la Comunanza Agraria Appennino Gualdese, un ente di origini medievali che si credeva scomparso, ma riemerso a sorpresa bloccando il progetto con un ricorso al Tar. (E chissà che non provino a spuntarla con un duello n.d.r) (Corriere della Sera) @ Da leggere, su La Stampa di stamane anche la storia di Claudio Mariotto, il vignaiolo tortonese costretto a cambiare nome al suo moscato perché troppo simile a quello di una doc Colli Euganei. “Da Conegliano Veneto - spiega il produttore - è partita una denuncia perché il nome del mio moscato ‘Fiori d’Arancio’ era molto simile a quello di una doc Colli Euganei che si chiama “Fior d’Arancio. (…) Ho dovuto pagare una multa e trovare un altro nome per questo vino, che provocatoriamente ho chiamato “L’Indagato”. (La Stampa) @ Grana Padano sempre più impegnato nell’educazione alimentare. Il Consorzio con sede a Desenzano del Garda da oggi è online con un nuovo sito di “Educazione Nutrizionale Grana Padano”. Un portale informativo che contribuisce alla divulgazione del rapporto tra alimentazione, uno stile di vita corretto e benessere attraverso le sezioni Alimentazione, Stili di Vita, Diete per Patologie, App e Diete, Area Medici. Tra le novità, anche una rubrica con “Il consiglio del Giorno”, un memo quotidiano per adottare abitudini alimentari corrette e controllare il proprio stile di vita.