La Notizia

13.04.2017

Tempo di bilanci per Vinitaly, che anche oggi, a meno di 24 ore dalla chiusura, occupa le pagine dei principali quotidiani. A partire dal Corriere della Sera, dove Luciano Ferraro segnala la crescita della dimensione internazionale di questo evento, con top buyer stranieri arrivati a quota 30.200 (+8% sul 2016) e presenze dall’estero salite in generale del +74%, trainate da Russia (+42%) e Cina (+12%). Un evento record che anche Massimo D’Alema, presente a Vinitaly nella veste di vignaiolo, ha commentato dicendo che “Il cattivo vino danneggia il Paese come la cattiva politica”. (Anche se il cattivo vino è poco, i cattivi politici sono ancora molti. n.d.r) @ Ma a scattare una fotografia della kermesse appena conclusa è anche Andrea Cuomo, che sul Giornale analizza le principali tendenze emerse in rassegna e scrive: “Fanno il botto gli spumanti. E anche l’occhio vuole la sua parte con etichette stilose”. @ Intanto, a Torino fa discutere una pericolosa moda che si sta diffondendo tra i giovani del quartiere multietnico San Salvario, dove sempre più spesso bottiglioni di cocktail fai-da-te passano di mano in mano tra i ragazzi e dove già 10 minimarket sono stati chiusi dai vigili urbani per aver violato l’orario di vendita dei liquori. Su La Stampa il reportage firmato da Lodovico Poletto. @ Record per l’industria alimentare italiana, che conta 814 marchi Igp e Dop. Un indice di eccellenza suffragato anche dai dati, che tra il 2008 e il 2016 hanno visto l’Italia brillare nell’export, con crescite del +4-5% ogni anno. Un settore che negli ultimi anni ha registrato un +20% con buone performance in tutto il mondo, dall’Australia agli Stati Uniti, ma che ora rischia una battuta d’arresto per via della minaccia protezionistica in arrivo proprio dagli Usa. E’ quanto emerso a Cibus Connect, l’evento in programma tra ieri e oggi a Parma, come riporta Michelangelo Borrillo sul Corriere della Sera. @ Prosegue senza sosta la battaglia del riso italiano. In dieci anni l’import dall’Asia è esploso con forti ripercussioni sui prezzi dei chicchi italiani che hanno messo in ginocchio i coltivatori nostrani. A confermarlo anche uno studio di Coldiretti secondo cui, tra il 2015 e il 2016, le importazioni di riso lavorato in Europa hanno raggiunto 1,33 milioni di tonnellate (solo in Italia sono 244.000), principalmente da Cambogia, Myanmar E Vietnam. (La Repubblica) @ Tempi duri anche per il cioccolato svizzero. Le battaglie intraprese in tutto il mondo contro zuccheri e alimenti ipercalorici hanno avuto ripercussioni su marchi storici con Lindt e Nestlè. Una questione che ha trattato anche il Financial Times, con un lungo articolo in cui ha sottolineato come per la Svizzera questo non costituisca tanto un danno economico ma d’immagine. “Il cioccolato di alta qualità rappresenta da sempre il lato gradevole di un Paese che altrimenti rischia di essere identificato solo con le banche”. E dopo anni di crescita, il cioccolato adesso deve accontentarsi di tassi modesti, che non superano il +2%. (La Repubblica)

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