La Notizia

12.06.2017

Lo chiamavano “food porn”. Dalla televisione, il fenomeno del cibo da vedere sbarca anche sui social e sempre più spesso, tra vip e meno vip, dilaga l’ostentazione di piatti che appagano anche (e soprattutto) la vista. E mentre su Instagram sono 200milioni i post etichettati nella categoria “food”, molte sono anche le forme collaterali di comunicazione legate a questa “abbuffata del cibo”: dal blogging, con tutorial online sulla preparazione dei piatti, alla moda dei colori, che prevede la pubblicazione di post in cui imperano cibi con colori luccicanti e tinte pastello. Ma non manca un lato più oscuro: legati al food porn sono anche disturbi come l’ orthorexia nervosa, ovvero la fissazione per un’alimentazione tanto sana da essere impossibile da realizzare. Fabio Sindici su La Stampa di domenica @ Dall’ostentazione dei piatti ai mille volti dei carrelli della spesa. Secondo un dossier di Italiani Coop sono molte le sfaccettature nelle spese delle famiglie italiane. Mentre casa, auto e smarphones risultano gli unici acquisti in crescita ovunque, tra i liguri è record per il lotto, mentre la voce di spesa più importante per i siciliani sono i tabacchi. Ai lombardi spetta il primato per le colf, mentre al Trentino va il record nell’acquisto di frullatori. Su Repubblica ne parla approfonditamente Paolo Casicci, mentre Mariella Tanzarella segnala un calo nella spesa per la carne, ma non per gli sprechi. E nei pasti vince il territorio: il Piemonte premia i grissini, la Sicilia il pesce, il Friuli la pasticceria, la Calabria la birra e la Sardegna il caffè. I millennials risultano invece la fascia di popolazione più attenta alle calorie.

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