La Notizia

07.11.2017

L’Italia nel mondo è sinonimo di cibo. Lo dice la ricerca Be-Italy, condotta su 18 Paesi e presetata nel giorno dell’inaugurazione del World Travel Market di Londra. Un sondaggio che ha evidenziato come il 48% dei turisti scelga l’Italia per l’offerta enogastronomica, mentre il 23% degli intervistati ritenga che la cucina sia il primo aspetto associato all’Italia, prima di monumenti e moda (entrambi al 16%). Presente all’appuntamento londinese anche il ministro del Turismo Dario Franceschini, per cui “Sarà l’anno del turismo enogastronomico”. (La Stampa) @ E chissà se la pensa così anche Luke Tang, la turista orientale che a Venezia, dopo un pranzo a base di pesce, ha dovuto far fronte a un conto di 526,50 euro. Una spiacevole “sorpresa” che ha spinto la giovane a scrivere una lettera al sindaco della città lagunare, Luigi Brugnaro, con tutte le sue rimostranze. Ma per i gestori del locale “E’ stato portato loro quello che hanno richiesto. E i prezzi erano presenti, espressi in etti”. (La Stampa) @ Anche il limoncello parla spagnolo. Il gruppo Zamora ha acquistato il 100% del capitale di Villa Massa, l’azienda di Sorrento che dal 1890 produce l’apprezzatissimo liquore. (La Stampa) @ Il vino buono? Si fa (anche) grazie a una stazione meteo. Sul Corriere della Sera è interessante l’approfondimento in cui Fabio Savelli racconta l’esperienza pilota della Moranda, una delle sei “forward farm” selezionate dalla multinazionale Bayer nell’ambito di un progetto per l’agricoltura sostenibile, che produce Valpolicella e Amarone utilizzando sofisticati strumenti per la difesa integrata della qualità del terreno. @ Prezzi record all’Asta dei vini italiani. A dominare è stato un Magnum del 1997 di Masseto di Frescobaldi, venduto 1960 euro. Quindi il Baffonero Doc Maremma Toscana di Rocca di Frassinello, il Brunello di Montalcino di Gianfranco Soldera 1990 e il Barolo Monfortino Riserva Giacomo Conterno 2002 denominazione Barolo Docg. (Italia Oggi) 

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