La Notizia

30.01.2018

3.300 botteghe in meno negli ultimi 5 anni. A Torino la strage delle attività commerciali non si arresta e sono quasi due i fallimenti che ogni giorno si contano sotto la Mole. Una crisi che si infittisce nelle zone periferiche risparmiando solo la ristorazione, che conta 1.000 nuove aperture dal 2012. Tra i dati più interessanti vi è poi il ritorno dei negozi di prossimità, ma sotto le insegne dei franchising; nel prossimo biennio sono in programma nuove aperture per la catena Pam Local, ma anche per Burger King, Domino’s Pizza, Kfc, 100 Montaditos e La Piadineria (Corriere della Sera ed.Torino) @ E che la ristorazione goda di buona salute lo confermano anche i dati relativi alle assunzioni in corso nel settore. In attesa dell’arrivo in Italia di Starbuck’s, Mc Donald’s ha annunciato l’assunzione di un migliaio di nuovi profili, mentre Roadhouse nel 2018 ha calendarizzato 30 nuove aperture e 900 assunzioni. Ricerche aperte anche per i marchi del cibo a domicilio; da Deliveroo, che entro il 31 marzo avvierà collaborazioni con un migliaio di nuovi riders, a Domino’s, che ricerca un centinaio di profili tra insider e driver. (Corriere della Sera) @ 130 milioni di fatturato nel 2017 e crescite a doppia cifra per i prodotti di punta. Sono i numeri di Rigoni di Asiago, l’azienda nata con il miele e sviluppatasi con le confetture biologiche che oggi è conosciuta anche all’estero (il 20% del fatturato deriva dall’export) specialmente per la sua crema di nocciola. Sull’inserto Economia del Corriere della Sera l’intervista di Marisa Fumagalli al presidente e ceo dell’azienda Andrea Rigoni, che annuncia novità nella gamma e confida: “Non utilizziamo alcun additivo e lo zucchero bianco è sostituito dal succo di mela. I nostri clienti cercano e apprezzano questa qualità”. @ Investire nel vino è come investire in azioni o bond in cui accanto ai tradizionali francesi si sono affacciate anche etichette neozelandesi, cilene, argentine. Il 2017 si è confermato l’anno della Borgogna che ha movimentato il 17% degli scambi. Nel Finewine 100 tra le dieci etichette al top l’unico italiano è il Sassicaia.

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