La Notizia

15.02.2018

Sempre più “bio” e “vegan” nel carrello degli italiani. E’ il risultato di uno studio Nielsen, che analizzando i carrelli della spesa di 9mila famiglie ha individuato 5 nuove tipologie di consumatori: Golden, Silver, Low Price, Mainstream e Traditional. Un’Italia a due facce, dove ad emergere sono le categorie più lontane tra loro; da un lato i Golden (4,3milioni in Italia), famiglie adulte dal reddito medio-alto che scelgono principalmente prodotti bio, vegani, senza grassi e con certificazioni ambientali. Sull’altra sponda i Low Price, famiglie più giovani dal reddito medio-alto che orientano le proprie scelte verso prodotti di prima necessità acquistati in discount o supermercati a seconda delle promozioni. Luca Balzarotti su Il Giorno. @ L’acqua minerale conquista l’Italia. A dirlo è una ricerca del Censis, che tra il 1995 e il 2016 ha registrato una crescita costante degli estimatori dell’acqua, donne e uomini in egual misura, con un feedback  positivo anche da parte dei millennials. E mentre per gli stranieri la minerale è un simbolo tricolore, i supermercati restano al primo posto tra i canali di vendita. (Italia Oggi) @ Arriva la piramide alimentare lombarda, elaborata da un gruppo di nutrizionisti dell’ospedale Niguarda di Milano. Alla base c’è come al solito lo sport, poi i cereali e i carboidrati complessi (in questo caso - essendo una dieta lombarda - ci sono riso, polenta, castagne) e verdure quali verze, bieta e carote. Tra gli altri interessanti inserimenti i pesci di lago consigliati tre volte la settimana. @ A Ivrea sono stati spesi 250mila euro per acquistare le arance da tirare a Carnevale. Intanto nel mondo è sempre più avocado mania. Le vendite globali superano i 3 miliardi di dollari con un incremento del 184% negli ultimi 5 anni. (La Verità) @ Martina in una lettera al Corriere della Sera difende il “suo” decreto sull’etichettatura con recante l’origine della materia prima per la pasta. Specifica che i decreti sono stati confermati dal Tar, mentre per quanto riguarda il regolamento europeo (che - ricordiamo - sostituirà quello italiano in materia) non dovrebbe entrare in vigore prima dell’aprile 2019 con sei mesi di tempo per adeguarsi. 

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