L’elettronica diventa commestibile: a spiegarlo sulla Stampa è il professor Mario Caironi dell’Istituto italiano di Tecnologia. “Una delle frontiere più estreme della biocompatibilità è rappresentata dalla edible elettronica che realizzerà dispositivi elettronici assimilabili al corpo umano” che potranno essere utilizzati nella ricerca e nello sviluppo di farmaci intelligenti. @ Riso Acquerello rinuncia a chiamarsi Carnaroli. La spiegazione in una nota stampa di Rondolino che scrive: "Sotto la denominazione Carnaroli si celano troppe varietà similari". E sceglie la denominazione di Riso Lungo A. Nel 2001 quando è nato Acquerello - aggiunge Rondolino - in Italia c’erano mille ettari a Carnaroli, oggi sono 25mila. @ I cibi senza glutine sono un trend seguito da quasi 6 milioni di italiani, ma solo chi soffre realmente di celiachia, circa 200.000 persone, ha bisogno di questi prodotti. Lo spiega su La Verità Gemma Gaetani, mentre il medico Alessio Fasano lancia l’allarme: “Chi mangia questi cibi credendo di dimagrire, aumenta il rischio di obesità e patologie cardiovascolari”. @ Via libera alle aranciate con più succo. Entra ufficialmente in vigore il provvedimento nazionale che porta dal 12% al 20% il contenuto minimo di succo d’arancia per le bevande analcoliche prodotte in Italia e vendute con denominazioni riferite a questo agrume. Lo ha fatto sapere Coldiretti con una nota stampa e la notizia è ripresa oggi su Libero. @ Nasce in laboratorio il pomodoro che fa bene alla salute. Definito “bronzeo” per il suo particolare colore, in virtù di una combinazione unica di polifenoli è in grado di alleviare i sintomi delle infiammazioni croniche dell’intestino. Ma non può essere commercializzato in Italie e Europa per le leggi sugli Ogm. (Italia Oggi) @ Biella inventa un “catasto solidale” per far fruttare le terre abbandonate. Su Avvenire Paolo Massobrio racconta il progetto Let Eat Bi, promosso dalla Fondazione Pistoletto e volto a far incontrare natura e società. L’iniziativa inserisce in un registro apposito gli appezzamenti di terreno lasciati incolti, i quali vengono fatti fruttare dalla comunità per un progetto solidale.