La Notizia

09.05.2018

Mangiare frutta e verdura fa bene, ma mangiarne troppa (o solo quella) è ortoressia. La sindrome, in forte crescita, coinvolge 450mila italiani, con una netta prevalenza di uomini. (La Stampa). @ Sfida tra Milano e Parma nel nome dell’agroalimentare. Sul Corriere della Sera Dario Di Vico sfrutta il caso della contemporaneità di due eventi dedicati al cibo, la Food Week di Milano e il Cibus di Parma, per evidenziare come in Italia - nonostante il settore goda di ottima salute, specialmente grazie all’export - manchi la capacità di fare sistema. I tedeschi, ad esempio, pur non potendo contare su eccellenze pari alle nostre, esportano più di noi e vantano l’Anuga di Colonia come la più grande fiera di settore, con numeri che Milano e Parma non raggiungono neppure lontanamente. Quale allora la soluzione? Per Di Vico: “Servirebbero sinergie, approccio inclusivo e capacità di coinvolgere tutti i soggetti”. Cosa che, ahinoi, non sta ancora avvenendo. @ Novità in casa Giuso. L’azienda di Bistagno leader nel settore dei preparati per dolci e gelati è stata acquisita dal gruppo Optima, il primo che produce ingredienti per il gelato e il secondo per la pasticceria. L’accordo, mirato a “garantire un futuro positivo e di continuità” all’azienda piemontese, è stato sottoscritto lunedì. (La Stampa) @ Una sfida tra licei sul tema dell’alimentazione. E’ il cuore di “Mad for Science”, il concorso lanciato dal colosso della diagnostica biomedicale DiaSorin, che per il secondo anno ha passato al setaccio i progetti presentati da 37 istituti piemontesi. Sei i progetti finalisti: sulle proprietà dei novel food, ma anche sulla scoperta dei batteri che si annidano nel cibo, sui funghi tossici che minano gli alimenti e sulle muffe che rendono unico il gorgonzola. Alla scuola vincitrice sarà data la possibilità di allestire nel proprio istituto un laboratorio dotato di tutte le attrezzature per procedere con gli esperimenti. (La Stampa) @ Muore soffocata da un acino d’uva. E’ quanto accaduto a Vimercate, in Brianza, dove una bambina di 3 anni è morta dopo aver ingerito il piccolo frutto che ha ostruito le vie respiratorie causando un arresto cardiaco. Inutili i tentativi di rianimare la piccola, che è spirata dopo il trasferimento all’ospedale Buzzi di Milano. (Corriere della Sera)

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