Fare di necessità virtù. E’ lo spirito con cui le principali aziende frutticole si stanno muovendo per far fronte alla resa produttiva inferiore. Grandine e maltempo hanno messo in crisi la produzione agricola, per questo alcune imprese hanno inventato una sorta di “seconda scelta” anche per frutta e verdura, messa in vendita a prezzi inferiori. Via quindi alle mele MelaSì e Amelie, ma anche alla mini arancia Baby Rosaria; frutti ottimi per qualità e proprietà organolettiche, ma con qualche differenza nell’aspetto estetico. (Italia Oggi) @ Pesce e cereali erano alimenti abituali già nei menu degli ominidi vissuti 10.000 anni fa. Lo hanno dimostrato le tracce conservate nei denti di un giovane vissuto nel Mesolitico e ritrovati in una grotta in Croazia. Lo studio è seguito da un team internazionale di esperti guidato dalla ricercatrice italiana Emanuela Cristiani. (QN) @ L’orto 2.0? Si fa in classe. L’iniziativa arriva da una scuola di Pozzuoli (Napoli), dove, grazie all’aiuto di una biologa, i bambini sono stati introdotti al concetto di filiera con dei piccoli esperimenti “sul campo”. Dopo aver studiato la digestione e la piramide alimentare, hanno curato un piccolo orto allestito nel cortile dell’istituto e, vestiti i panni dei piccoli chef, hanno imparato a cucinare (e consumare) pasti sani ed equilibrati. La prima ricetta? Un prodotto simbolo del loro territorio: la passata di pomodoro. (Repubblica) @ E in tema di cultura alimentare, arriva da Cremona la notizia di un progetto avviato dall’Università Cattolica, che entro due anni, nel complesso dell’ ex monastero di Santa Monica, vedrà nascere un campus degno dei grandi atenei americani dedicato anche all’agroalimentare. (Libero Milano)