La Notizia

23.11.2018

In Italia si vive più a lungo. E in salute. Lo dice l’ultimo rapporto Ocse, secondo cui l’aspettativa di vita è di 83,4 anni (83,5 per gli Iberici), contro una media europea di 81 anni. Un risultato dovuto principalmente “a un livello relativamente basso di tassi di mortali per malattie circolatorie”. Ma da noi si spende ancora poco per la Sanità. Su Libero l’affondo di Andrea Emmanuele Cappelli. @ Nuovo appuntamento con la giornata della Colletta Alimentare. Domani i volontari del Banco Alimentare presidieranno oltre 13.000 supermercati d’Italia per aiutare chi lo vorrà ad acquistare generi di prima necessità per i più bisognosi. @ Arrivano i sacchetti bio per la frutta e la verdura, ma salgono prezzi e inquinamento. E’ il paradosso ambientalista evidenziato su Libero da Attilio Barbieri, che spiega come la legge che ha reso obbligatorie le buste computabili abbia in realtà scaturito l’effetto contrario, con un boom di prodotti confezionati e l’aumento degli imballi da smaltire. @ E’ davvero il servizio il problema dei ristoranti? Se lo chiede Andrea Cuomo, che sul Giornale raccoglie il parere di chef, patròn, sommelier e formatori su questo tema: da Alessandro Pipero, patron dell’omonimo ristorante allo chef di Seta Antonio Guida; da Marco Reitano, sommelier de La Pergola di Roma a Dominga Cotarella, figlia del celebre enologo. @ Stretta della Regione Toscana sulle false sagre. Camerieri invece di volontari, pagamenti in nero e menù creativi hanno i minuti contati. L’assessore regionale al Commercio Stefano Ruocco ha infatti varato un nuovo regolamento volto a porre fine al business delle feste di paese fasulle. Un documento che ora impone prodotti certificati e pressoché a chilometro zero. Laura Montanari sul Venerdì di Repubblica. @ Tempi duri per l’olio italiano. Gelate, piogge e siccità hanno fatto crollare la produzione (-38% rispetto al 2017), specialmente in Puglia. Una situazione che ha determinato un forte aumento dei prezzi rendendo spietata la concorrenza di Grecia, Tunisia e soprattutto Spagna, e spinto Unaprol a proporre al governo un “Piano olivicolo 2.0” che ha come priorità l’aumento della produzione attraverso il ripristino dei vecchi oliveti abbandonati. Ma per ora dal Governo tutto tace (Il venerdì di Repubblica)

X

Cookie Policy

This page uses third-party cookies to offer personalized content