In che direzione sta andando il vino italiano? A scattare un’istantanea è stata l’ultima edizione di Vinitaly, che ha confermato il boom dei vini natural e new age, ma anche l'affermazione tra le nuove tendenze in atto dei lieviti indigeni e delle rocce laviche anti-fungine, così come dei vini affinati in mare, dei cavalli in vigna e delle uve cresciute a suon di musica. (Italia Oggi) @ La sinistra scende in campo contro la Nutella. Associazioni ambientaliste e parapolitiche dichiarano guerra alla grande crescita dei noccioleti, contestando l’intensificazione di pesticidi utilizzati per incrementare la produzione. Al centro del dibattito finisce anche l’azienda dolciaria Ferrero, cui si chiede di investire in ricerca per migliorare la qualità dell’ambiente e la vita delle persone. Ma il colosso dolciario è un’azienda privata, non un ente pubblico, e la maggioranza degli agricoltori non sembra intenzionata a rinunciare a colture ad alto reddito, anche a costo del diradamento di altre specie storiche. (La Verità) @ Quante città sotto la bolla del cibo. E se esplodesse? Se lo chiede Paolo Massobrio, che su Avvenire di oggi commenta la bulimia di luoghi dove il cibo è al centro, in maniera esagerata. I volti delle città sempre più spesso vengono stravolti dai troppi ristoranti; e mentre i dati annunciano il crollo dei negozi al dettaglio, la crescita di posti dove il cibo viene somministrato h24 sembra ormai incontrollata. Una torre di Babele sovrastata dal ticchettio delle forchette che - almeno nella Settimana Santa - porta a invocare il silenzio, perché “Senza misura non ci potrà ma essere gusto, senza silenzio non si arriverà mai a una riflessione”.