La Notizia

10.05.2019

Per onorare tutta l’offerta di cibo che si sta dispiegando dovremmo mangiare quattro o cinque volte al giorno. E’ l’assunto da cui parte Dario Di Vico per fotografare le novità ma anche le contraddizioni della Società del Cibo in cui stiamo vivendo. Una Babele in cui, tra il 2008 e il 2018 hanno chiuso 64 mila esercizi ma sono stati aperti 45 mila nuovi bar e ristoranti, e che vede crescere contemporaneamente sia il numero degli obesi (+10% in 10 anni), sia la popolazione dei salutisti. Tra gli altri dati, Di Vico riprende poi quelli relativi ai consumi, che vedono l’11,3% degli italiani pranzare fuori casa (il 14,9% si siede a tavola fuori tre/quattro volte a settimana), con un tempo passato ai fornelli in decisa contrazione. Ma cosa sta succedendo al nostro Paese? Secondo Di Vico “Siamo entrati in una nuova era”. (Corriere della Sera) @ Tempi difficili per lo zucchero italiano. Il surplus creato da Francia e Germania ha fatto precipitare i prezzi del 40% in due anni; in Italia sono stati chiusi 17 impianti su 19 e si sono persi oltre 10 mila posti di lavoro. Su La Stampa lo sfogo del presidente della Cooperativa produttori bieticolo (CoproB) di Minerbio, Claudio Gallerani: “Il mercato libero ha rovinato le aziende italiane”. @ Una storia di successo è invece quella di Callipo, l’azienda del tonno calabrese che da 106 anni crea sviluppo in una terra dove le condizioni non sono idilliache e che, con le sue 6 aziende, rappresenta un’eccellenza nel mondo del cibo. Su Avvenire Massimo Folador intervista il patron Pippo Callipo, che racconta: “Anche in questo territorio difficile è possibile far crescere aziende sane, a patto che si rispettino alcuni principi e si facciano scelte coerenti. Il primo di questi me lo ha insegnato mio nonno tanti anni fa: le persone vanno rispettate, siano esse clienti, fornitori o collaboratori. Per questo diventa fondamentale ascoltarle e provare ad incontrare le loro esigenze”.

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