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Non solo Parmigiano Reggiano e Grana Padano, ma anche pasta, vino, olio e altri prodotti simbolo del made in Italy tra le vittime sacrificali del Wto, l’organizzazione mondiale del commercio che deciderà in queste ore se applicare dazi alle produzioni europee richiesti da Trump. Si tratterebbe prevalentemente di una ritorsione degli Usa per gli aiuti europei offerti all’Airbus a scapito della Boeing, l’impero degli aerei a stelle e strisce. Una iniziativa che, se confermata, potrebbe far scomparire dal mercato americano alcune delle nostre eccellenze, i cui prezzi automaticamente raddoppierebbero. Uno su tutti il Grana Padano, oggi venduto a 30-35 euro al chilo, che arriverebbe a costare 60-70 euro. Ma la stessa sorte toccherebbe anche alla mozzarella (da 41 a 82 euro), al prosciutto (da 35-60 a 70-60 euro), alla pasta (da 2,75 a 3,75 euro), all’olio di oliva (da 12 a 25 euro) e al Prosecco (da 10-15 a 20-30 euro). (Corriere della Sera, Avvenire e La Verità) @ Tortellini senza maiale per la festa del patrono, ma Bologna si divide. Sta facendo discutere l’idea dell’arcivescovo metropolita Matteo Maria Zuppi di lanciare il “Tortellino dell’Accoglienza”, uno scrigno di pasta ripiena senza carne di lombo, prosciutto, né mortadella, ma con pollo, ricotta, parmigiano e uova. Ad annunciarlo sono state le stesse sfogline, chiamate a realizzarlo venerdì prossimo in piazza Maggiore in occasione della festa di San Petronio. La decisione, però, non ha soddisfatto i puristi della tradizione bolognese, che già urlano all’eresia gastronomica. Tra questi anche monsignor Ernesto Vecchi, che ha commentato: “Non giudico l’iniziativa, ma il tortellino se lo trucchi lo uccidi”. (Corriere della Sera e Il Giornale)