La Notizia

Via il foie gras dalle tavole dei newyorchesi. Il prelibato piatto diventato un simbolo della cucina d’Oltralpe, dal 2022 sparirà ufficialmente dalle tavole della Grande Mela. Lo ha deciso il consiglio comunale di New York, ritenendo troppo crudele la pratica di ingozzare a forza anatre e oche per almeno 80 giorni tenendole in gabbie minuscole dove non possono muoversi. Chi violerà la nuova legge dovrà rispondere per almeno duemila dollari. (La Repubblica di domenica) @ 3 mila esperti da 100 diversi Paesi ospiti del polo fieristico di Rho-Pero fino all’8 dicembre. Sono i numeri dell’Artigiano in Fiera, la grande manifestazione dedicata all’artigianato del mondo iniziata nel fine settimana con il motto “Piacere di conoscerti”. Su QN e Avvenire di domenica a presentarla è il presidente di Ge.Fi Antonio Intiglietta, che spiega: “Questa fiera è anche un’occasione per costruire amicizia e collaborazione per il bene comune”. Paese ospite di questa edizione - ufficialmente la ventiquattresima - è l’Egitto, presente con una delegazione di 46 artigiani di diversi settori. “Speriamo di entrare nel mercato italiano - raccontano i rappresentanti della nazione nordafricana - non solo per quanto riguarda il gas e il cotone, ma anche per la nostra manifattura”. @ Intanto, sulle pagine di Repubblica continua a tenere banco la vicenda che che vede in prima linea contro la “Rossa” lo chef francese Marc Veyrat, che dopo essersi visto togliere una stella dalla Michelin ha portato in tribunale i referenti della guida accusandoli di poca trasparenza. Per contro, il cuoco è stato accusato dagli ispettori di aver utilizzato il cheddar nel soufflé al formaggio, ma Veyrat ha negato. La sentenza è attesa entro la fine dell’anno. @ Tempi duri per il “Tuber magnatum Pico”. Il tartufo, l’oro dei trifolau, è in pericolo per via dell’incuria dei boschi, l’abbandono delle aree agricole di alta collina e i cambiamenti climatici, che portano i preziosi funghi ipogei ad essere sempre più piccoli e sempre più rari. Ma in questo senso un aiuto potrebbe arrivare dalla scienza, e specialmente da un progetto della Regione Piemonte realizzato dall’Ipla, che per un periodo di 10 anni ha monitorato quattro tartufaie piemontesi mettendo in relazione i cambiamenti climatici e la raccolta, raccogliendo dei dati interessanti. I risultati sono stati resi noti in occasione della quarta edizione della festa del Tartufo bianco d’Alba Rocche del Roero. (Corriere della Sera)