Continuano le degustazioni nei nostri uffici di Alessandria, tra conferme e nuove cantine. E siamo già alla seconda sessione dell’anno. Partiamo dunque dal Piemonte con l’azienda agricola
Quando si assaggiano i vini di questa storica cantina (https://www.ilgolosario.it/it/bera-sd00376) che s'incontra sulla strada che da Barbaresco e Neive sale verso Neviglie, si va sul sicuro, siano essi l'ottimo Moscato, il mitico Sassisto (da uve barbera e nebbiolo, nostro Top Hundred nel 2018) o i rossi principe delle Langhe.
In questa sessione abbiamo assaggiato l'Alta Langa Metodo Classico Brut, uvaggio di pinot nero e chardonnay, che ci ha davvero colpiti fin dal colore oro brillante, poi per una speziatura quasi polverosa e una balsamicità (anice) intrigante. Al sorso, eleganza e freschezza vanno di pari passo, per un bicchiere più che appagante.
Poi è stato il turno del Barbaresco Riserva 'Rabajà' – cru iconico – assaggiato in due annate, la 2016 e la 2013. Tra le due, abbiamo apprezzato maggiormente l'annata più giovane (2016), scattante nella sua freschezza e tannicità in evoluzione, perfettamente centrata nella sue note di ciliegia sotto spirito ammantate di pepe, cuoio e viola. Un sorso austero ed elegante, nelle nostre corde.
In gran forma, e assai godibile, il Barbaresco Riserva 'Basarin' 2012, evoluto in note terziarie e torrefatte di grande eleganza, dai tannini setosi, quasi vellutati. Che buono!
Ecco un trittico di bottiglie entusiasmanti, di quelle da cinque asterischi (il massimo) vergati sul taccuino. Tre cantine che sono già state Top Hundred nel passato, e si confermano ad ogni assaggio.
Di Tenuta i Fauri (https://www.ilgolosario.it/it/i-fauri-sd22615), Top Hundred col Cerasuolo d’Abruzzo 'Baldovino' e Top Hundred storico col Montepulciano d’Abruzzo Riserva 'Vigna Santa Cecilia', eccellente il Cerasuolo d’Abruzzo DOC 'Baldovino' 2021, il cui naso ficcante è un tripudio di piccoli frutti rossi in macedonia, mentre il sorso è pieno, piacevolmente tannico, tenuto all'erta da un'acidità sostenuta ma perfettamente integrata.
Di questa cantina simbolo del Molise, Di Majo Norante (https://www.ilgolosario.it/it/di-majo-norante-sd01365), già Top Hundred con il Molise Rosso Riserva 'Don Luigi' (montepulciano), abbiamo assaggiato un poker di bottiglie. Due i bianchi. Piacevole il Molise Greco 2022, ricco di frutta esotica e persistente in bocca. Ancor meglio la Falanghina del Molise 2022, che ci è particolarmente piaciuto per l'eleganza del naso (citrico, floreale, anche speziato) e poi per un sorso di grande eleganza. Altrettanti i rossi. La Tintilia del Molise 2020 ha un naso squillante di piccoli frutti e note leggermente balsamiche, mentre in bocca il finale amaricante è fin troppo intenso. Eccellente l’Aglianico Riserva “Sassius” 2015, che esprime le note nobili dei grandi vini, dai datteri sotto spirito alla liquirizia fino al tabacco mentolato e alla noce moscata. In bocca i tannini sono morbidi, l'acidità equilibrata da un buon corpo, lungo il finale. Chapeau!
Altra cantina simbolo (https://www.ilgolosario.it/it/librandi-antonio-e-nicodemo-sd01152), questa volta della Calabria, il cui fondatore, Nicodemo Librandi, ci ha lasciati lo scorso settembre. Con particolare emozione abbiamo dunque assaggiato il Tenuta Rosaneti “Magno Megonio” 2021, già Top Hundred in passato, un magliocco in purezza che incanta al naso (frutta rossa, fiori schiacciati, cacao) e poi in bocca, perfetto per freschezza, trama tannica, lunghezza. Top!
Il Tenuta Arcidiacono “Gravello” 2021 (altro Top Hundred, uvaggio di gaglioppo e cabernet sauvignon) non è da meno: il naso è teso, balsamico, piacevolmente speziato (cardamomo), mentre in bocca è particolarmente fresco, di buona struttura ed eleganza.
Proseguiamo il nostro viaggio tra le cantine simbolo di una regione, salendo verso l'Umbria, dove Lungarotti (https://www.ilgolosario.it/it/lungarotti-sd01650) è certezza di costanza qualitativa e ottimo esempio di accoglienza enoturistica. Già Top Hundred con il Torgiano Rosso Riserva 'Rubesco Riserva Vigna Monticchio', di questa cantina abbiamo assaggiato il Bianco di Torgiano “Torre di Giano Vigna il Pino” 2019, uvaggio di vermentino, grechetto, trebbiano. Nonostante i 4 anni alle spalle, è ancora molto fresco, con note verdi quasi crude e sensazioni citrine evidenti. Un vino dinamico, di cui siamo curiosi di seguire l'evoluzione.
L'Umbria Rosso “San Giorgio” 2018 (sangiovese e cabernet sauvignon) ha buona complessità, piacevole aromaticità (mirtillo, cassis) e note eleganti di cacao e cannella. Il bicchiere è altrettanto piacevole, avvolgente, reso caldo anche dall'alcol, piuttosto evidente.
Da più di un secolo la famiglia Marramiero (https://www.ilgolosario.it/it/marramiero-sd01085) si prende cura dei vitigni raccolti nelle 4 tenute di proprietà nei comuni di Rosciano e Ofena.
Il Trebbiano d’Abruzzo “Altare” 2021 ha color dell'oro e profumi agrumati e minerali, quasi sulfurei, con una nota pregnante di incenso e gesso. Anche il sorso è di stoffa notevole, addomesticato dal lungo affinamento in legno piccolo.
Il Montepulciano d’Abruzzo “Inferi” 2019 (già Top Hundred) ha naso intenso e fine di frutta sotto spirito e liquirizia, mentre in bocca il sorso è coerente, piacevolmente tannico. Convincente il Montepulciano d’Abruzzo “Dante Marramiero” Riserva del Fondatore 2013. Dieci anni alle spalle e non sentirli, molto ampio, con note balsamiche (eucalipto), ematiche e speziate (liquirizia). Sensazioni che tornano all'assaggio, in un sorso asciutto, di ottima persistenza.
Il Rosato Terre di Chieti 2022 di Orefice Vini (Ortona-Chieti) è una caramellina al lampone e rosa, fine in bocca, filigranoso, fresco e piacevolmente sapido.