Nuovo stop per l'accordo sulla regolarizzazione dei migranti che lavorano nei campi, divenuto ormai come la tela di Penelope, con la differenza che, in questo caso, è stato disfatto nello stesso giorno in cui era stato intessuto. Nonostante l'intesa sembrasse chiusa nella notte, al risveglio il M5S ha fatto dietrofront, serrandosi dietro a "No a sanatorie, no a scudi penali". Ma il premier Conte fa asse con Pd e Italia Viva per tenere la regolarizzazione dentro il decreto "Rilancio" e assicura: "I patti si rispettano". (La Stampa) @ Intanto, anche il presidente di Coldiretti Ettore Prandini interviene sulla questione e sul Sussidiario.net definisce la regolarizzazione "Una non soluzione". "Al di là di quel che si è fatto credere - scrive - di questi immigrati in agricoltura ne lavorano ben pochi. Attraverso i “corridoi verdi” ogni anno sono 370mila i cittadini provenienti da altri paesi, non solo europei, che entrano in Italia come manodopera stagionale, ma regolarmente assunti e tutelati nelle nostre imprese. Invece, facendo volutamente confusione, si continua a far credere che l’agricoltura sia il settore che più usufruisce di manodopera irregolare, ma questo non è vero. Sono fenomeni che là dove avvengono vanno denunciati e perseguiti. Non è con una sanatoria che daremo il buon esempio, anzi".