Olio: da condimento a patrimonio dell’enogastronomia

L’olio di oliva è stato al centro del palco di Golosaria 2024, la manifestazione che ha sottolineato l’importanza dell’“olio verde” sia per la Dieta Mediterranea sia per il paesaggio olivicolo

13.11.2024

Tutto questo nel dialogo tra Paolo Massobrio e il presidente delle Città dell’Olio Michele Sonnessa che ha animato il padiglione 5 della Fiera Milano Rho.

L’oleoturismo molto deve all’impegno di Città dell’Olio, associazione nata per promuovere l’olio di qualità e i suoi territori di origine che quest’anno ha festeggiato i suoi 30 anni di attività ed è stata tra i protagonisti sul palco di Golosaria (si deve proprio a Città dell’Olio l’introduzione nel 2020 della legge di bilancio sull’oleoturismo, che riconosce ufficialmente il turismo legato all’olio e garantisce ai produttori agevolazioni fiscali simili a quelle del comparto enologico).

Michele Sonnessa e Paolo Massobrio sul palco di GolosariaOleoturismo e Rinascita delle Aree Interne Italiane
L’Italia ha visto una crescita significativa del turismo enogastronomico (+37% rispetto al 2016) con circa 9,6 milioni di turisti italiani che, negli ultimi tre anni, hanno vissuto almeno cinque esperienze culinarie durante i propri viaggi. L’olio è ormai entrato di diritto in questo circuito, di ogni olio si possono apprezzare sfumature e sentori specifici al naso e al palato (come per ogni ottimo vino) e ogni territorio ha le sue specificità e le sue cultivar locali che danno origine a prodotti differenti l’uno dall’altro. Tuttavia, l’olio verde resta ancora sottovalutato: il 64% dei turisti enogastronomici dichiara di voler vivere un’esperienza legata all’olio, ma solo l’8% l’ha effettivamente realizzata.
Per l’associazione Città dell’Olio, l’oleoturismo rappresenta quindi una grande occasione per dare valore al prodotto, offrendo ai visitatori l’opportunità di immergersi nella cultura, nella storia e nel paesaggio italiano legati a questa tradizione millenaria.
Con oltre 600 cultivar, che rappresentano circa il 40% della biodiversità olivicola mondiale, l’Italia possiede un patrimonio unico e inestimabile. Inoltre, il settore oleario potrebbe favorire la rinascita delle aree interne italiane, molte delle quali soffrono di abbandono produttivo e urbano. Attualmente, circa il 30% del territorio olivicolo italiano è a rischio di abbandono. Per contrastare questa situazione, Città dell’Olio, in collaborazione con il governo, le associazioni di categoria e il mondo accademico, propone una legislazione mirata alla salvaguardia degli oliveti e delle comunità locali.
Un momento del dialogo tra Michele Sonnessa e Paolo Massobrio a Golosaria MilanoIl Piemonte: una nuova frontiera dell’Olivicoltura
Un esempio di questo rinnovato interesse verso l’olivicoltura è il Piemonte. Questa regione, infatti, è oggi protagonista di importanti investimenti nel settore. La riscoperta di questa vocazione olivicola sta portando nuovi progetti e coltivazioni di qualità.
Ed è per questo che il 24 novembre a Olivola (Alessandria) avrà luogo un’iniziativa denominata EvoWine day con la partecipazione del Consorzio di tutela vino Colline del Monferrato Casalese (anch’esso presente a Golosaria) e il Consorzio Olio extravergione di Oliva del Piemonte. Parteciperanno il professor Giorgio Calabrese e l’oleologo Luigi Caricato, prima di una masterclass dedicata a olio e vino. Ospite d’onore Paolo Massobrio.
Seguirà un mercatino dedicato a olio, vino e artigianato, nell’antico borgo di Olivola.
L’Olio: prodotto del futuro
L’olio d’oliva, grazie alle sue proprietà nutraceutiche, è considerato un “elisir di lunga vita”, capace di prevenire malattie cardiovascolari e neurodegenerative, oltre a fungere da antiossidante naturale. Con una spesa italiana per gli integratori alimentari che ha raggiunto i 4,5 miliardi di euro, l’olio rappresenta una risorsa naturale e salutare per uno stile di vita sempre più orientato alla sostenibilità. Un vero e proprio alimento per il futuro!

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