Bianchera, Grignan, Leccino e Corno di Leccio sono le quattro cultivar olivicole adatte al Piemonte. È stato annunciato sabato a Olivola (nomen omen), piccolo comune del Monferrato interamente costruito con il tufo della pietra dei cantoni, dove una volitiva produttrice, Anita Casamento Aquilino, da oltre vent’anni sperimenta le condizioni più adatte dell’olivo in Piemonte. Il suo, insieme al marito, è stato un colpo di fulmine per questa terra bellissima: da Milano si sono trasferiti via via in modo sempre più definitivo, incrementando le piantagioni di olivo, per individuare, secondo il criterio della selezione naturale, la cultivar più resistente.
E il risultato è quello del nostro incipit, che ha dichiarato il
professor Vladimiro Cardenia, docente di Agraria all’Università di Torino, che ha pure annunciato la nascita di un corso e quindi di una scuola (a partire da aprile, a Grugliasco) per futuri olivicoltori. C’è insomma fermento nel Monferrato e in tutto il Piemonte in fatto di olio, se è vero che esiste pure un
Consorzio di Tutela Olio Evo, presieduto da
Marco Giachino, che annovera produttori del Pinerolese (già conosciuti al Golosario), e persino Paolo Pejrone, il noto paesaggista, che è stato fra i primi a produttore olio a Rivello, vicino a Saluzzo e all’Abbazia di Staffarda. A oggi i produttori sarebbero già
oltre i 60.
A Olivola, sabato scorso, c’erano tutti, compresa una squadra di una ventina di sindaci invitati dal primo cittadino
Gianmanuele Grossi, con gli assessori regionali all’agricoltura
Marco Prototopa e al turismo cultura e commercio
Vittoria Poggio, che hanno benedetto la nascita dell’
oleoturismo. Che è legge, ha ricordato l’on. Enzo Amich componente della IX Commissione parlamentare che ha portato i saluti del ministro Lollobrigida, atteso a Casale Monferrato il prossimo 19 aprile.
Detto questo, se il convegno sembrava il contorno di una semplice cerimonia, il raduno di Olivola invece è stato un momento nascente, vista la
sala gremita di gente, fra cui molti produttori di vino che già producono olio (Augusto Olearo, non poteva non farlo per il nome che porta, e lo produce ad Alfiano Natta, nel castello di Razzano) o sono intenzionati a farlo, come accade per esempio in Toscana dove ilo binomio vino e olio è assodato. Tutto questo potrebbe diventare l’auspicio per un Monferrato ancora più bello, che vede tornare l’ulivo sull’onda dei cambiamenti climatici in atto.
Per
Michele Sonnessa,
presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, giunto in Piemonte col
direttore Antonio Balenzano, quella di sabato è stata una vera sorpresa dacché non si immaginavano un tale fermento segnato da una serie di iniziative a favore della produzione olivicola.
Il
sindaco di Casale Monferrato,
Federico Riboldi, ha annunciato (e promesso) la nascita di un frantoio a Casale, a disposizione dei produttori, mentre la pasionaria dell’olio monferrino,
Anita titolare dell’
azienda agricola Oliviera, ha già in stallato la panchina gigante n. 146 che è dorata come l’olio.
L'extravergine l'Unico prodotto dall'azienda agricola Oliviera di OlivolaUn omaggio all’oleoturismo, che vedrà un’espressione pilota già alla prossima edizione di
Golosaria Monferrato, dove i sindaci si ritroveranno per favorire un futuro all’olio (l’appuntamento sarà per sabato pomeriggio, con molta probabilità alla Casa di Pisopo di Cuccaro, proprio di fronte alla Cascina Meraviglia di Enosis, by
Donato Lanati).
Ma il
convegno di Olivola, che aveva come titolo
“L’Olio Evo di Olivola e le sue qualità: dalle proprietà nutraceutiche alla tavola gourmet” ha visto anche due testimonianze auree: quella della biologa e nutrizionista Beatrice Giordano, che ha fatto crollare tutti i timori riguardo al consumo di olio, che è salutare sotto tanti punti di vista e quella di
Mauro Moro, direttore del ristorante “coronato”
Due Buoi di Olivola, che invece ha parlato di come il suo locale, condotto in cucina dall’ottimo
Marco Molaro, si candidi a diventare la casa dell’olio monferrino e piemontese.
Detto questo, la
consegna della Bandiera a Olivola, che sarà la prima di una lunga serie, sancisce anche un evento inserito nei festeggiamenti di Alto Piemonte e Gran Monferrato Capitali europee del vino, che sabato 2 marzo, alle 21 nel teatro cittadino di Casale, vedrà celebrarsi un gran Galà con la Monferrato Classic Orchestra.