La viticoltura eroica della Val Trebbia

Per la rubrica In Cantina de La Stampa Paolo Massobrio racconta i vini della cantina Graziella Borri

18.08.2016

Tra Liguria ed Emilia, c'è la Val Trebbia. Qui, nei bicchieri finisce un bianco frizzante: è l'Ortrugo. Un'eccellente interpretazione di questo vino la fornisce Andrea Pradelli, come racconta oggi Paolo Massobrio su La Stampa, nella consueta rubrica In Cantina. Gli avi di Andrea, nell’osteria di campagna adibita ai viandanti delle vie del sale, proponevano vini bianchi sfusi fin dai primi del ‘900. La svolta è avvenuta però solo tre anni fa quando Andrea, dottore agronomo, ha deciso di mettere mano alle vigne di famiglia e iniziare il rinnovamento.Oggi, assieme alla madre Graziella Borri (Travo - Loc. Margherita - tel. 3384693571), conduce circa tre ettari vitati (15 mila bottiglie).

Da provare il Colli Piacentini Ortrugo “I Gerbidi”, assieme al “I Rovi Bianchi”, ortrugo con aggiunta di altre quattro aromatiche a bacca bianca. La sua Malvasia M.P.F. Frizzante “Magia Bianca”, è invece dolce. Ottimi anche i due rossi: il Colli Piacentini Barbera “Le Vinaie” vinificato per sei mesi in acciaio e altrettanti in tonneaux. e l’Emilia Rosso “Don Dante” da uve barbera (70%) e croatina (30%), in ricordo del vecchio arciprete del luogo.

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