Il pensiero

31.01.2017

Da leggere oggi la rubrica Spunti a capo di Beltramo Brambilla, che su QN nella rubrica “Spunti e a Capo”, interviene con un affondo sull’idea di cucina suggerita oggi da sedicenti chef e programmi televisivi. E scrive: “La colpa non è certo degli chef (…) ma semmai della nostra bulimia isterica, del nostro compulsavo bisogno di cucina, per la quale abbiamo trasformato canali tv, siti internet e ibridi in sempiterni angoli cottura”. Di fronte a questa invasione mediatica, quindi, intenerisce tornare all’origine "A quel Mario Soldati, che in tabarro e sigaro, agli albori degli anni Sessanta batteva la pianura del Po alla ricerca dei cibi genuini, con un carsico e quasi erotico e ricorrente desiderio di salama da sugo". Di quel mondo dove nelle cucine c’erano le massaie e pochi chef (“che non si chiamavano ancora così”)  "Non ci resta che il fumo della cucina e i fantasmi dei buongustai”. (QN) 

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